Facciamo il punto sulla giornata politica e sul tema del giorno, ovvero la gestione dei fondi del Recovery Plan, da parte dell'Italia, 7 dicembre 2020.
Il piano per l'utilizzo dei 209 miliardi del Recovery Fund arriva oggi in Consiglio dei Ministri. L'intenzione del Governo sarebbe quella di dare il via ad una task force coi sei super manager, destinata a definire le risorse da mettere in campo per ciascuna delle sei macro-aree individuate e per i singoli "cluster", così come anticipato dal Premier Giuseppe Conte, in una intervista al quotidiano "la Repubblica". Tuttavia, Italia Viva ha manifestato i propri dubbi su questa ipotesi. Ieri sera, infatti, il coordinatore nazionale Ettore Rosato e la capogruppo alla Camera dei Deputati Maria Elena Boschi hanno abbandonato il vertice di maggioranza convocato via web dal Presidente del Consiglio alla vigilia dell'appuntamento, alla presenza dei ministri Gualtieri (Economia), Amendola (Affari europei), Patuanelli (Sviluppo economico).
"In Consiglio dei Ministri voteremo contro quel piano - hanno spiegato il nostro Coordinatore Nazionale e la nostra Capogruppo, come riporta oggi "la Repubblica" - poiché non è possibile conoscere i progetti di spesa del governo attraverso le interviste": il riferimento è proprio all'intervista di Giuseppe Conte.
"Bisogna tornare al tavolo dei segretari di partito, non si possono convocare i rappresentanti di maggioranza solo a poche ore dal Cdm", hanno sottolineato il coordinatore Rosato e la capogruppo Boschi. "Guai - hanno, inoltre, spiegato - a inserire i due maxi temi nella legge di bilancio all'esame delle Camere". "Siamo molto delusi da tanta arroganza, questo non è il modo corretto di coinvolgere la maggioranza, ci sentiamo presi in giro", hanno dichiarato Rosato e Boschi, abbandonando la riunione.
A ribadire la posizione di Italia Viva, sono arrivate, stamani, l'intervista di Matteo Renzi, rilasciata a "la Repubblica" e quella di Teresa Bellanova, la nostra Coordinatrice Nazionale, al "il Messaggero".
Però, a questo punto è necessario fare un passo indietro. La posizione ribadita - nelle ultime ore - da tutti gli esponenti di Italia Viva, non è una novità. Italia Viva è sempre stata coerente. Già a luglio scorso, Matteo Renzi aveva dato chiaramente la linea politica di Iv su questo tema. Nel suo discorso, in Aula, al Senato della Repubblica, Renzi aveva chiesto pubblicamente al Premier Conte di avere un dibattito parlamentare su questo tema, anche utilizzando agosto se necessario.
"Presidente Conte, sorprenda il Parlamento e il Paese. Anziché una task force, ci regali ad agosto un dibattito parlamentare in cui la forza della maggioranza dovrà essere quella di sfidare le opposizioni sulla base non di un generico programma di riforme, ma di un concreto business plan per il futuro del Paese", aveva detto Renzi.
"Andiamo in Aula ad agosto, sfidiamo le opposizioni e diciamo come vogliamo spendere questi soldi. Se lo faremo, signor Presidente, avremo dimostrato due cose: la prima è che la maggioranza c'è (lei l'ha citata) e la seconda, ancora più importante, è che il Parlamento non abdica di fronte alle questioni del sondaggismo esasperato. Il Parlamento non è il luogo in cui si fanno le standing ovation o si mettono like su Facebook: il Parlamento è il luogo in cui si discute e la politica ha un senso", aveva rimarcato Matteo Renzi.
Considerazioni riprese anche oggi, nell'intervista a "la Repubblica": "Il Recovery - ha spiegato Renzi - è l'ultima occasione che abbiamo per progettare il futuro del nostro Paese. Penso che la maggioranza debba fare una riflessione seria su cosa fare e su come farlo. A luglio ho chiesto pubblicamente a Conte, in aula, di avere un dibattito parlamentare su questo tema, anche utilizzando agosto se necessario. Per mesi abbiamo ricevuto solo silenzio e task force. Poi all'improvviso, dopo tante dirette Facebook, in una intervista al direttore di Repubblica il premier comunica agli italiani che è tutto già pronto e che ci saranno dei tecnici a gestire il tutto".
Considerazioni che, del resto, ritroviamo anche nell'intervista alla Ministra Bellanova, pubblicata dal quotidiano romano "il Messaggero": "Chiedo di poter valutare carte alla mano da una settimana. Italia Viva non è disponibile ad approvare sulla governance del Recovery una norma che non conosciamo e di cui non ho, né abbiamo, potuto discutere con i nostri parlamentari. La posta in gioco è l'Italia da qui al 2030; non formule, non consulentifici". "Ritengo necessaria una discussione di merito, molto puntuale, sull'impianto progettuale", ha ribadito la Ministra Bellanova, che ha approfondito questi concetti in un post Facebook.
"Italia Viva entra in questo Cdm con una preoccupazione che è l'Italia, gli italiani che hanno perso il lavoro. Noi ci preoccupiamo di questo e non di moltiplicare poltrone e consulenze. C'è una sanità che bisogno di investimenti quindi il Mes va usato", ha sottolineato la Ministra Elena Bonetti, in un tweet e in un post Facebook.
Anche Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva al Senato, ha voluto intervenire sulla questione, spiegando che: "Abbiamo impedito i pieni poteri a Salvini, non per consegnarli nelle mani di Conte, a cui comunque è stata data la più grande libertà di azione mai vista, così come era giusto fare durante la pandemia. Fin qui si è governato con i Dpcm, oggi si vuole commissariare anche il Cdm con una struttura e un piano di interventi che non abbiamo nemmeno visto".
Chi lo desidera può rivedere qui di seguito il video dell'intervento dello scorso 22 luglio di Matteo Renzi.