Matteo Renzi Enews

Enews 662, venerdì 16 ottobre 2020

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L'Enews della settimana.                       

Scusate per la lunga pausa delle ENEWS. Cercherò di riprendere il ritmo ordinario nei prossimi giorni.

Intanto qualche segnalazione.

• Sono intervenuto al Senato, sul consiglio europeo, lo trovate qui.
• Ho fatto insieme a Lisa Noja una diretta Facebook, perché Lisa è stato insultata in modo vergognoso da persone malate di odio.
• Ho partecipato a diverse trasmissioni, tra le quali segnalo “L’aria che tira” su La7, qui; il "Tg2 Post", qui.

Giusto alcuni spunti per la riflessione.

1. Non è tempo di polemiche sulla gestione del CoronaVirus. Penso che sia un errore chiudere le scuole, come quella del bimbo di Salerno in foto: un Paese che continua a far pagare ai ragazzi il conto dell’epidemia è un Paese che spara sul suo futuro. Le scuole, le scuole, le scuole: questa è la priorità per chi crede nella sfida educativa. Certo, servono tamponi, mezzi privati accanto ai mezzi pubblici, aumento di infermieri e personale specializzato. Peraltro non capisco che cosa stiamo aspettando a chiedere il MES. Molti dicono: oggi non è il momento giusto per chiedere il MES. È vero, non è oggi il momento giusto. Il momento giusto era sei mesi fa. Ma, visto che non si è fatto allora, facciamolo adesso. Abbiamo lanciato una petizione, a prima firma di Davide Faraone: chi vuole darci una mano è il benvenuto, chi vuole sostenerci in questa campagna può fare qui una donazione anche piccola.
2. Molti settori stanno soffrendo per la crisi economica. Tra i tanti, poco considerati, i lavoratori della cultura e dello spettacolo. Mauro Felicori, assessore regionale dell’Emilia Romagna, ha fatto una uscita molto saggia sui teatri, la trovate qui. E segnalo anche la bellissima iniziativa dei Bauli in Piazza, sabato scorso a Milano, qui. La cultura non è un giocattolo per divertirsi ma è ciò che nutre l’anima. Un nuovo lockdown può uccidere migliaia di piccole aziende del settore e noi abbiamo il dovere di aiutare chi vi lavora.
3. Italia Viva ha rinviato la propria Assemblea Nazionale, inizialmente prevista per la prossima settimana, al 7 novembre. Nel frattempo, continuiamo la nostra battaglia per dare una mano al Paese: siamo stati determinati anche sulla Nota di aggiornamento al Def e abbiamo chiesto alla maggioranza di riunirsi per trovare un’intesa programmatica su tutto. Basta con i dibattiti sul giornale: vediamoci, decidiamo che cosa fare e con chi farlo e via.

Qualche link che suggerisco.

• Il video testimonianza bellissimo e drammatico di Liliana Segre con i ragazzi di Rondine.
• Una trasmissione in cui Teresa Bellanova parla di sé, aprendo il cuore.
• Una intervista di Marino Golinelli, che ha appena compiuto 100 anni e di cui ho parlato in Senato.
• Un video di Lisa Noja che interviene alla Camera e che diventa giustamente virale.
• Un post su Isabella Conti che suggerisco di leggere.
• Il video dello scontro Salvini-Renzi esattamente un anno dopo. E dire che, un anno fa, nessuno aveva il coraggio di sfidare Salvini in TV, perché sembrava imbattibile. Come cambia il mondo…



Pensierino della sera. I magistrati devono applicare la legge, lo sappiamo. Ma, soprattutto, devono rispettare la legge. Uno di loro, Pier Camillo Davigo, non vuole rispettare il limite dei 70 anni e intende restare al CSM, pur raggiungendo l’età della pensione obbligatoria (70 anni appunto). Ovviamente, si preannunciano ricorsi e contenziosi vari: l’Avvocatura dello Stato si è già espressa contro Davigo ma lui non vuole mollare. Mi domando e vi domando: come fa un cittadino a credere nelle regole, se uno dei più famosi magistrati italiani - sempre in TV a parlare di giustizia (o forse meglio: di giustizialismo) - è il primo a non rispettare la legge sulla pensione a 70 anni o addirittura a interpretarla pro domo sua? Dopo la surreale ipocrisia della vicenda Palamara, perché i magistrati che rispettano le regole e che fanno il proprio lavoro - e sono tantissimi - devono sopportare anche questa polemica?

 


Un sorriso,


P.S.
Ho la fortuna di avere ancora in vita le mie due nonne. Quella materna, Maria, oggi compie 100 anni. È giorno di grande celebrazione ovviamente, anche se per rispettare le regole Covid dovremo rinviare la grande festa che era stata preparata con figli, nipoti e bisnipoti. La nonna Maria - cresciuta tra Napoli e Bari - ha vissuto una vita piena di difficoltà ma anche di felicità. Ha incontrato l’amore della sua vita nel romagnolo nonno Achille, di cui ancora oggi parla con le lacrime agli occhi. Tra Milano e la Toscana la loro famiglia è cresciuta finché il nonno è stato portato via troppo presto da un tumore. E la nonna si è trovata vedova con sei figli, il più piccolo di otto anni. Non ha mai mollato, neanche un attimo: sorretta da una fede straordinaria è stata una roccia per tutti e cresciuti i figli si è poi tuffata nel volontariato impegnandosi nell’Avo, l’associazione volontari ospedalieri. Oggi che compie 100 anni tutti noi non possiamo che dirle grazie. In attesa di poterla riabbracciare non solo a distanza. Auguri nonnina!