Matteo Renzi Enews

Enews 727, mercoledì 18 agosto 2021

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Adesso tutti i media parlano di Afghanistan. Meglio tardi che mai, potremmo dire. Ma è tardi, appunto. L’Occidente non ha perso la guerra coi talebani. Ha perso il dopoguerra, che è ancora peggio. E soprattutto ha perso la faccia.

Io non credo che abbiamo sbagliato a dare libertà alle donne afghane. Abbiamo sbagliato a non mantenere questa libertà. Insomma, io sono tra i pochi che non ritiene un errore l’intervento contro i talebani del 2001. Ritengo un errore la fuga del 2021, degno coronamento di una gestione di questi anni troppo morbida verso un sistema corrotto e incapace.

Spero che in Parlamento si possa fare una discussione seria su questi temi. Intanto, Draghi ha fatto molto bene nel proporre il G20 come sede di una riflessione strategica: a quel tavolo ci sono anche i cinesi, i russi, i paesi islamici. Con il disimpegno americano - secondo me drammaticamente sbagliato nella scelta e nei modi - si apre una stagione nuova nella vita di questo pianeta. E l’Italia ha la storica responsabilità di avviare e guidare questa discussione in seno al G20.

Un pensiero alle donne afghane, certo. E l’invito alla comunità internazionale a fare di tutto affinché chi vuole fuggire da Kabul possa farlo. Ma un pensiero anche all’Iraq. Dobbiamo evitare che in Iraq finisca come in Afghanistan. La coalizione internazionale non ripeta gli stessi errori. Abbiamo già visto nel 2014 l’esercito iracheno squagliarsi davanti all’estremismo. Oggi dobbiamo difendere almeno l’Iraq, almeno quello. Ne va della sicurezza delle nostre città oltre che della dignità di noi tutti cittadini del mondo.

A chi mi dice: "ma tu cosa avevi fatto per mettere in guardia su queste vicende?", ricordo sommessamente:

- questo post del gennaio 2019 contro la posizione populista del Governo GialloVerde, ministro Trenta;

- questo post di tre mesi fa quando tutti applaudivano al rientro in patria delle truppe;

- la mia intervista a "la Repubblica" di domenica scorsa, prima che i talebani prendessero Kabul.

Ieri ho scelto di rientrare in ufficio per fare questa diretta dal Senato, giudicando gravissimo il momento storico che stiamo vivendo. Non abbiamo fatto polemica con il Ministro degli Esteri impegnato nella sua vacanza pugliese (interessante invece questa lettera di Annarita Digiorgio a "il Foglio" su quella spiaggia) perché noi non siamo populisti e superficiali come i Cinque Stelle.

Abbiamo chiesto, però, per primi di discutere in Parlamento (qui il tweet di Maria Elena Boschi) convocando il Governo quanto prima per relazionare alle Camere.

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Pensierino della sera. Nelle prossime ore, parleremo della Scuola di Formazione di Ponte di Legno (1-3 settembre) e delle nuove presentazioni di "ControCorrente": ieri, intanto, ancora centinaia di persone alla Versiliana. E a chi polemizza perché alcune idee contenute nel libro vengono definite irrealizzabili (come, ad esempio, il referendum sul Reddito di cittadinanza) do appuntamento alle prossime Enews. Questione di qualche giorno, infatti, sveleremo il nostro progetto sul referendum per abolire navigator e sprechi vari. Chi vuole darci una mano, intanto, firmi qui la petizione sul Reddito di Cittadinanza. Ci sentiamo prestissimo, godiamoci gli ultimi giorni di vacanza.

Un sorriso,