Matteo Renzi Enews

Enews 632, giovedì 23 aprile 2020

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L'Enews della settimana.            


Buongiorno a tutti.

Questo virus sta incidendo in profondità sulla politica mondiale. L’Europa sta facendo passi da gigante rispetto al passato (tweet di Sandro Gozi) e anche oggi ci sarà un nuovo step positivo. Biden è in vantaggio su Trump in America. La Cina, la Russia, il Medio Oriente sono davanti a sfide nuove. Il petrolio continua a crollare. Un grande punto interrogativo avvolge il pianeta. Per chi crede nella bellezza della politica questo tempo è difficile ma affascinante. Tuttavia, questa Enews deve partire dalle questioni di politica nazionale. Ma prometto che uno dei prossimi appuntamenti lo dedicheremo alle questioni geopolitiche.

1. Bisogna riaprire. In sicurezza ma riaprire. Il costo economico di questa crisi sarà devastante e ogni settimana che perdiamo ci porta via 10 miliardi di €. È vero che la salute viene prima di tutto. Ma è evidente a tutti che l’onda di piena è passata. E che, anziché continuare a tenere tutto bloccato, dobbiamo concentrarci sul ripartire. Vigilando attentamente e tenendosi pronti a richiudere le zone rosse al primo accenno di problema. Ma solo le zone rosse, non tutto il Paese. Non riaprire, non indicare una strategia, rischia di accelerare la recessione e magari provocare un downgrade devastante anche sui mercati. Forza, siamo un grande Paese, ma diamoci una mossa.

2. A me preoccupa la SCUOLA. Se ne parla poco. Gli esami di maturità e di terza media devono essere fatti in classe e devono essere seri. E se proprio la Azzolina ha deciso che non si rientra in classe, come invece faranno i nostri colleghi europei, almeno che si facciano i lavori di ristrutturazione negli edifici scolastici. In questo modo,  a settembre i nostri figli avranno sicurezza e le nostre aziende edili qualche lavoro in più. Se metto un miliardo in più sui lavori scolastici, avrò un miliardo in meno da mettere sulla cassa integrazione. È un gioco a somma zero per lo Stato. Inoltre, se metto i soldi sull’edilizia scolastica creo un indotto, salvo posti di lavoro, assicuro sicurezza ai figli. Se metto solo i soldi sulla cassa integrazione, do un aiuto per oggi al lavoratore ma nel frattempo le aziende falliscono e le scuole rimangono in difficoltà. Ovviamente c’è poi tutto il tema della relazione sociale. 

3. Collegato alla scuola, ma non è soltanto legato alla scuola, c’è il grande tema dei MINORI. Soprattutto quelli con disabilità, ma non solo. Anche se non hanno diritto al voto, i bambini sono cittadini. Io vi invito a riflettere sulla situazione di un bambino autistico senza maestra, senza la vita di sempre e senza possibilità di uscire come prima. Ma penso che i bambini meritino attenzioni. Sono cittadini anche se non possono votare. E saranno loro a pagare economicamente la crisi. Perché è vero che noi abbiamo fatto il lockdown per salvare gli anziani. Ma pagheremo questi sforzi con l’aumento del debito. Cioè pagheranno i nostri figli. Enea salva Anchise, per riprendere il capolavoro di Virgilio e la statua del Bernini. Ma il conto lo paga Ascanio, non dimentichiamolo. Mettiamo misure per i minori e per la famiglia.

4. Tra le cose che devono ripartire c’è lo sport. Qualche ministro ha detto: prima dello sport preoccupiamoci della salute. Certo. Se le terapie intensive scoppiano, blocchiamo tutto. Ma, adesso che la situazione è diversa, perché Federica Pellegrini non può allenarsi? Ma perché il runner dilettante non può andare a correre? Perché rispettando le distanze e le regole di sicurezza non capiamo che lo sport è salute, non solo divertimento? Non è solo un problema di chi vince la Champions o il campionato: il problema è smettere di considerare chi fa sport un pericolo pubblico. Lo sport è alleato della salute, non nemico della salute. Questo non vuol dire che dobbiamo tornare allo stadio (per quello temo ci vorranno mesi e mesi) ma vuol dire che dobbiamo smettere di criminalizzare chi fa sport. Abbiamo visto gli elicotteri rincorrere i runner, ragazzi. Torniamo alla ragione, dai.

5. Ha ragione Teresa Bellanova. Mancano i lavoratori nei campi e rischiamo di buttare via tante occasioni nel mondo agricolo: giusto immaginare la regolarizzazione di chi lavora nei campi. Ma io dico che vanno regolarizzati adesso anche colf e badanti. Ora è il momento giusto per fare questa battaglia di civiltà. E, a chi mi dice: "mandiamo a lavorare nei campi chi prende il reddito di cittadinanza", io dico che con me sfondate una porta aperta. Ma la regolarizzazione è cosa buona e giusta. Sbaglio? [email protected].

Pensierino della sera. Io non faccio polemiche con nessuno finché siamo chiusi in casa. Sto col premier. Sto coi governatori. Sto con la protezione civile. Sto con l’Italia. Perché finchè non usciamo dall’emergenza, il Paese deve remare nella stessa direzione. Lasciatemi dire, però, che non si potrà fare finta di nulla, domani, sulle responsabilità o cercare – peggio ancora – di scaricarle sui medici. Ci sono quasi 150 medici morti. E quelli che ancora combattono devono vincere i pregiudizi come la signora Damiana, di Lucca, della quale parla giustamente Massimo Gramellini oggi. I medici vanno difesi e ringraziati. Chi ha sbagliato dovrà pagare. La politica dovrà dire la sua anche con la commissione di inchiesta. No al giustizialismo, si alla giustizia. No al populismo, si alla politica.


Per chi è interessato: 

Qui il mio intervento da Myrta Merlino a La7, lunedì. Stasera sarò da Corrado Formigli

Qui il mio intervento a Radio Capital di martedì scorso. 

Qui il mio intervento a RTL di stamattina. 

Qui il link per le dirette Instagram che tutte le sere facciamo dalle 23 alle 24. Stasera siamo con Marco Fortis e iniziamo un filo diretto con i sindaci con Isabella Conti. Domani abbiamo il professor Andrea Crisanti e Ciro Buonajuto di Ercolano. Per rivedere le puntate dei giorni scorsi, qui il link su YouTube.


 
Un sorriso,



P.S. Quest'anno sarà un 25 aprile diverso dal solito. Ma la festa della libertà è sempre una festa da vivere. Anche durante il lockdown, soprattutto durante il lockdown. Viva l’Italia libera e democratica che ha combattuto il nazifascismo e che rifiuta oggi ogni forma di totalitarismo.