Matteo Renzi Enews

Enews 601, venerdì 22 novembre 2019

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L'Enews della settimana.   

Buongiorno a tutti!


Ben trovati con l’Enews 601. Scusate il ritardo. Cerco di farmi perdonare con una enews molto rapida

1. L’Italia stava crescendo. Poi è arrivato il governo giallo verde e ha bloccato tutto. Questo intervento del professor Marco Fortis, tenuto durante il nostro evento di presentazione del Piano Shock per rilanciare l'economia italiana, spiega benissimo la situazione. Anziché continuare con le polemiche di tutti i giorni abbiamo provato a lanciare un'idea: sblocchiamo i cantieri. Scuole, treni, dissesto idrogeologico, depuratori, aeroporti, tutto! Sappiamo come si fa visto che lo abbiamo fatto per Expo e per Pompei. Commissariamo tutto, velocizziamo tutto. Il piano Italia Shock è la più grande possibilità per l’Italia del 2020. Vale 120 miliardi di euro. Qui trovate un'intervista al Corriere della Sera su questo, qui un video della mia intervista a "Uno Mattina" durante la quale parlo del piano. Ne riparleremo anche nelle prossime settimane. Intanto, per chi vuole, si può firmare la petizione per chiedere di riprendere il lavoro del Piano di opere per il contrasto al dissesto idrogeologico.

2. Le primarie dei democratici americani sono sempre più confuse. Io la penso come il Presidente Obama: contro Trump non vincerà chi radicalizza lo scontro interno ma chi avrà un profilo più riformista. Si vince al centro insomma. Anche per questo, tra i tanti, va tenuto d’occhio il sindaco Pete Buttigieg, che ho avuto il piacere di conoscere a Chicago due anni fa proprio alla fondazione Obama.

3. Emmanuel Macron ha detto che la NATO vive una condizione di morte cerebrale. Dopo quello che i turchi hanno fatto ai curdi (ricordate il collegamento con Kobane che ha aperto la Leopolda 10?), senza che la NATO abbia detto alcunché, anche io la penso come il Presidente francese. Mi colpisce il silenzio della comunità internazionale su questo tema.

4. A Roma si litiga sull’emergenza rifiuti. Non è una novità purtroppo e le polemiche tra gli enti territoriali preposti allo smaltimento sono il simbolo di una tragedia politica senza fine. Una sola considerazione: inutile far finta di fare gli ambientalisti se non si smaltisce l’immondizia. Anche perché l’immondizia potrebbe oggi regalare soldi e posti di lavoro attraverso piccoli investimenti in impianti che valorizzino l’economia circolare. Dai rifiuti recuperiamo acqua, idrogeno, gas, di tutto! Se vogliamo essere davvero autenticamente amici dell’ambiente bisogna essere seri, fino in fondo: non si deve usare l’ambiente come scusa per mettere tasse sulla plastica insomma (sarò in alcune aziende emiliane mercoledì prossimo proprio per questo) ma aiutare la trasformazione delle aziende per aumentare il riciclo e il riuso. Davanti ai problemi dell’inquinamento, il populista usa slogan e alza le tasse, il politico smaltisce i rifiuti e investe nell’economia circolare. Qualcuno ha dei dubbi?

5. Un bravo giornalista, Paolo Borrometi, ha scritto un libro su un altro giornalista, Antonio Megalizzi, giovane europeista ucciso in un attentato dagli estremisti islamici. Chi può, semplicemente, lo legga. E ne uscirà con più fiducia verso i giovani europei e verso i giornalisti.

Un sorriso,
Matteo


P.S. sono stato ospite a Porta a Porta e a Uno Mattina. Sabato pomeriggio, alle 17.45, sarò alla festa de "il Foglio" a Firenze. Lunedi sarò da Nicola Porro su "Quarta Repubblica". Sabato 30 novembre, Italia Viva sarà in Emilia Romagna, domenica 1 dicembre recuperiamo l'evento di presentazione a Pistoia, lunedì 2 dicembre saremo a Milano.