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Visita della Ministra Bellanova in Puglia: "Non esistono filiere sporche"

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Ieri visita della Ministra per le Politiche Agricole a numerose realtà imprenditoriali pugliesi: il report del tour su "la Gazzetta del Mezzogiorno" e il "Nuovo Quotidiano di Puglia", 13 agosto 2020.

Qualità e innovazione eticità e legalità, con accuse al governatore Emiliano, non solo in tema di agricoltura, ma anche sul versante della sanità: è stata intensa e piena di incontri la giornata della ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, che dal mattino alla sera ha battuto il territorio delle province brindisina e ionica rendendosi conto di persona di realtà produttive con le mission più disparate.

Innanzitutto un messaggio: «Non esistono filiere sporche, spesso viene assimilato il pomodoro al caporalato e allo sfruttamento, ma è inaccettabile generalizzare», ha detto ieri mattina a Mesagne, visitando lo stabilimento di Conserve Italia, quello più grosso (ed unico al Sud) fra i cinque del gruppo cooperativo emiliano che vanta grossi marchi, tra cui proprio Cirio, che viene lavorato nel Brindisino e che le è stato illustrato dal presidente Maurizio Gardini.

«Ci tenevo particolarmente a fare questa visita - ha esordito Bellanova - innanzitutto come ringraziamento a quella filiera agroalimentare che non si è mai fermata nemmeno quando abbiamo dovuto bloccare il Paese nel momento più difficile dell'emergenza Covid-19. Qui ci sono donne e uomini che hanno continuato a lavorare in sicurezza - ha osservato -, assicurando la produzione di cibo sano e di qualità per le nostre tavole».

E smentendo l'assunto delle «filiere sporche», Bellanova ha osservato come, invece, vi siano «aziende che non rispettano le regole a differenza di tante altre. Conserve Italia lo dimostra - ha ripreso -: in questo territorio rappresenta un presidio di qualità e legalità, un'azienda che rispetta e riconosce i diritti dei lavoratori e continua a stare sul mercato con grande impegno, distribuendo ricchezza nel territorio».

Ed ha chiosato: «Ricordiamoci che le eccellenze del Made in Italy hanno un costo, lavorare nel rispetto delle regole e dell'ambiente assicurando l'eticità dei prodotti richiede un impegno che tutta la filiera deve sapere riconoscere. Dobbiamo lavorare tutti per trasmettere questo messaggio ai consumatori». Insomma - conclusione - «l'agricoltura e la filiera agroalimentare rappresentano una grande opportunità di lavoro e di sviluppo, sono il futuro di questa terra».

Ed altri sprazzi di un futuro incoraggiante, Bellanova li ha visti nel prosieguo. «Qui c'è un progetto straordinario, mettere insieme innovazione, tanti investimenti e generare opportunità di lavoro qualificato è proprio quello che serve al nostro territorio, quel che serve al Mezzogiorno», ha detto ancora visitando Masseria Fruttirossi, azienda agritech di Castellaneta Marina, che produce a «chilometro zero». «Qui c'è un punto di eccellenza - ha aggiunto -: è stato coniugato perfettamente il rispetto del territorio, la sostenibilità ambientale e la produzione di altissima qualità che incrocia il gusto dei consumatori. Questa è l'agricoltura che ho in mente».

Un'agricoltura che va fatta conoscere. «Sto investendo molto non solo sulle filiere italiane e sui contratti di filiera, per dare anche liquidità alle imprese - ha detto Bellanova -, ma sto investendo sulle campagne di comunicazione nei Paesi esteri con presenze di rappresentanti del ministero dell'Agricoltura che avranno l'esclusiva funzione di far conoscere i nostri prodotti».

Ma la nostra agricoltura soffre anche, e qui la critica a Emiliano, accusato di una «Puglia malgovernata», perché «rischia di dover restituire centinaia di milioni di euro all'Europa, perché non è stata in grado di gestire il Psr e di fare quelle misure che dovevano portare risorse nelle imprese per rafforzare la tenuta del sistema e dei posti di lavoro», ha concluso Bellanova.

Chi lo desidera, può vedere sul profilo Facebook della Ministra tutte le foto della visita.