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Veneto, la Ministra Bonetti e la senatrice Sbrollini incontrano una delegazione di imprenditrici

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La notizia su "Il Giornale di Vicenza", 14 agosto 2020. 

Il rilancio delle imprese femminili venete entra nell'agenda delle azioni di Governo per il post covid grazie all'impegno diretto di Cna. La presidente di Cna Veneto OvestCinzia Fabris e la presidente di Cna Impresa donna veneto, Rosy Silvestrini sono state ricevute in un colloquio personale presso la presidenza del consiglio dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, al fianco della senatrice Daniela Sbrollini. Il tavolo di lavoro congiunto è partito da un'analisi sullo stato dell'imprenditoria femminile nel Veneto. Obiettivo, fare il punto sulle politiche attuali e future attraverso cui rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro, in particolare una volta superata l'emergenza.

«È stato un confronto importante - ha osservato Cinzia Fabris - e abbiamo colto l'invito della senatrice Sbrollini per portare avanti la piena sinergia su questo fronte, come associazione e come imprenditrici, in modo da dare concretezza alle tante proposte d'intervento messe sul tavolo. L'emergenza covid, che ha pesato sulle imprese tanto quanto sul sistema familiare, ha reso ancora più evidenti i limiti di una società dove il ruolo della donna resta troppo marginale. È adesso che non si può più fare finta di niente».

La ministra Bonetti ha ribadito che investire nella presenza femminile al vertice d'imprese e istituzioni significa liberare energie positive nell'interesse del Paese, come ha confermato anche il recente decreto legge perla parità di genere nelle consultazioni elettorali. Tre le direzioni: l'accesso al credito, con l'impegno a potenziare il fondo dedicato; la formazione, con particolare riferimento al digitale e la sfera dei servizi, con il rafforzamento degli aiuti. Emersa in particolare la volontà di ridefinire il ruolo delle commissioni pari opportunità e dei comitati imprenditoria femminile delle Camere di commercio, il cui potenziale negli ultimi anni ha risentito di continue carenze di risorse.

Le donne imprenditrici, secondo i dati dell'osservatorio Cna, costituiscono un terzo della popolazione imprenditoriale italiana e hanno un livello di istruzione più alto rispetto ai maschi: il 36,8`%, ha un diploma di laurea, contro un 19,6% degli uomini. Sono un universo di lavoratrici indipendenti che pone l'Italia al primo posto in Europa nelle classifiche di settore. In Veneto dal 2018 le realtà gestite da imprese femminili rappresentavano circa 1/5 del totale, vale a dire 96.184 su 486.750.

«I dati sull'imprenditoria femminile veneta sono incoraggianti ma indicano che la sfida è ancora aperta -- ha detto Rosy Silvestrini - pertanto il confronto con la ministra ha posto le basi per un percorso, convinti che il valore delle nostre imprese femminili può rappresentare un motore di crescita per lo sviluppo e la ripartenza. Come Cna abbiamo manifestato piena disponibilità a utilizzare le positive esperienze già maturate nel territorio per riattivare progetti sulla formazione di impresa sia per donne occupate che disoccupate soprattutto in chiave di educazione finanziaria».

«Tutto questo - sostiene Fabris - uscendo finalmente anche da quei modelli altrettanto superati che fanno pesare la presenza femninile quasi come una concessione, quando in realtà dati alla mano la diversità di genere è il presupposto di molte aziende che hanno successo perché più creative, sensibili coraggiose e competitive».