Infrastrutture

Val d'Enza, Aleotti: "Sulla diga di Vetto serve un'accelerazione"

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L'intervento pubblicato su "il Resto del Carlino", 4 aprile 2021.

Con la bella stagione arriva puntuale, da qualche anno, il problema siccità. Con la siccità si riapre, da troppi anni, la questione diga di Vetto.  

Come Italia Viva Val D’Enza appoggiamo a pieno la richiesta di Coldiretti di un’accelerazione sulla diga, un tema a noi molto caro, sul quale ci siamo spesi in passato e continueremo a farlo in ogni occasione che possa rappresentare un volano verso un traguardo che, allo stato attuale, riteniamo imprescindibile. 

Non si vuole creare un ecomostro ma garantire una risorsa preziosa come l’acqua, a tutela di un settore agroalimentare di grande valore. La scienza ci dice che crisi idriche come quella vissute negli ultimi anni non saranno casi isolati ma sempre più frequenti con cui convivere. 

L’acqua è vita. La tutela e la salvaguardia del nostro settore agroalimentare dalla pianura alla montagna porterà sia benefici economici diretti sia attrattiva turistica e benefici indiretti che debitamente valorizzati, permetteranno al nostro operoso territorio di guardare con serenità e ottimismo al futuro, in un ottica fondamentale di marketing territoriale di area vasta Val D'Enza ma non solo. 

Non di meno un invaso come quello di Vetto aiuterebbe ad evitare i disastri alluvionali come quello del 2017 nella zona di Lentigione regimentando le acque. Se vogliamo proseguire in ordine ai benefici di tipo ambientale, aggiungiamo che la diga permetterebbe di ridurre i prelievi di acqua del Po e di quelli di falda in pianura.

Oggi disponiamo di tutte le conoscenze e le tecnologie necessarie per realizzare un’infrastruttura sostenibile. Basta preconcetti o atteggiamenti di parte, noi invitiamo tutti gli attori locali e i portatori di interesse a confrontarsi per il bene comune, andando oltre le attuali posizioni con quel buon senso che sempre ha contraddistinto noi emiliano-romagnoli. Avanti, noi ci siamo!