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Università, Marco Di Maio: "Al PoliMi discriminazione inaccettabile su Taiwan"

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L'intervento pubblicato dalle principali agenzie di stampa, 31 marzo 2022.

“Garantire il rispetto del principio di non discriminazione costituzionalmente sancito sia al Politecnico di Milano che, più in generale, in tutte le università italiane”. Lo chiede Marco Di Maio, nella sua veste di vice-presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Taiwan, con un’interrogazione al ministro dell’Università firmata anche da altri parlamentari tra cui Luciano Nobili.

“Il Politecnico di Milano – spiega Marco Di Maio - è uno degli atenei italiani maggiormente attivi sul piano dell'internazionalizzazione: ospita più di settemila studenti provenienti da tutto il mondo. Tra questi, molti seguono il corso di Architecture and town in China tenuto dal professore cinese Chen Zhen. Durante una lezione, il prof. Zhen si è interrotto per lanciarsi in una discussione, in cinese, con uno studente sulla condizione politica e internazionale di Taiwan, indicato dallo studente come suo paese di provenienza in un modulo contenenti i dati personali. Il docente sostiene che lo studente non abbia alcun diritto di riferirsi a Taiwan come Stato e che persino la Costituzione della repubblica di Cina non sancisce l'indipendenza di Taiwan, invitando lo studente a consultarla. Chen ha anche sottolineato come le nuove generazioni abbiano un'identità nazionale differente, facendo riferimento a una diversa educazione e persino a manipolazioni e inganni da parte del governo taiwanese nei confronti della popolazione. Alla fine, lo studente W. ha modificato il modulo e, alla voce ‘cittadinanza’, ha inserito la dicitura ‘Taipei, Cina’ - unica formula accettata dalla Cina”.

“La gravità dell’episodio è accresciuta dal fatto che si è registrato nel contesto di un prestigioso ateneo che, così come da regolamento interno, si impegna a prevenire e combattere tutti i tipi di discriminazione, sia diretta che indiretta”, conclude Marco Di Maio.