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Treni veloci e Tap, Bellanova: "È la sfida per il Sud"

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Intervista di Mimmo Mazza, "la Gazzetta del Mezzogiorno", 6 maggio 2022.

«La grande sfida della sostenibilità e della riduzione della dipendenza dai combustibili fossili si affronta progressivamente e in modo determinato, diversificando fonti e vettori, come era stato già indicato nella strategia energetica nazionale, sostenendo il mix fonti di transizione e rinnovabili, velocizzando i processi autorizzativi, e valorizzando gli straordinari passi in avanti che ricerca e tecnologia ci mettono a disposizione». Parole di Teresa Bellanova, senatrice di Italia Viva e Viceministra alle Infrastrutture e alle mobilità sostenibili che ha accettato di rispondere alle domande della Gazzetta.

E sul fronte trasporti cosa si può fare?
«Ridurre significativamente le emissioni di gas a effetto serra è la sfida più importante che il settore deve affrontare. Il nostro sistema della mobilità sconta carenze, ritardi e forti distorsioni strutturali con effetti profondi sulla transizione ecologica e sul potenziale di crescita e di sviluppo della competitività dell'intero sistema-Paese. La decarbonizzazione è un fattore chiave, per questo sono necessari interventi trasversali, lungo più linee di azione. Significa rafforzare gli investimenti in nuove tecnologie per rendere più efficienti gli attuali vettori energetici green, abbattendone i costi di produzione. Stiamo potenziando i sistemi di trasporto sostenibili, lo shift modale verso il ferro, l'intermodalità e, soprattutto per gli spostamenti di ultimo miglio, la micro-mobilità elettrica. Stiamo intervento in modo determinante sulla quota di trasporto pubblico locale con il rinnovo, il potenziamento e la decarbonizzazione della flotta dei veicoli, abbattendo anche le emissioni necessarie alla loro produzione. Tutte scelte che implicano una gestione più efficiente della domanda di mobilità ed una maggiore omogeneità territoriale dei servizi offerti, e rispondono alla domanda di qualità ed efficienza dei servizi che i cittadini esprimono. Sostenibilità ed accessibilità passano da qui».

Quali risorse sono disponibili?
«Innanzitutto quelle del Pnrr, che mette in campo una vera e propria rivoluzione dei sistemi di mobilità. Oltre agli investimenti di nostra competenza nel Piano su infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili, vanno poi considerate le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-2027 e della legge di bilancio 2022-2024: parliamo complessivamente di oltre 103 miliardi per i prossimi 10 anni. Sottolineo che nel Pnrr firmato Draghi gli investimenti in infrastrutture, mobilità e logistica vengono implementati con ulteriori 14 miliardi rispetto alla bozza di Piano approvata dall'esecutivo Conte e sulla quale io mi ero astenuta».

Quale ruolo svolgerà l'idrogeno?
«Ne abbiamo parlato recentemente nel corso dell'incontro promosso proprio a Bari dalla Rete nazionale delle Agenzie energetiche locali. I passi avanti compiuti dalla ricerca, gli ultimi sviluppi tecnologici e la necessità pressante di ridurre drasticamente e nel più breve tempo possibile le emissioni, lo indicano una priorità chiave per le politiche di decarbonizzazione e della transizione energetica dell'Italia e dell'UE. La strategia europea è chiara: forte crescita dell'idrogeno verde nel mix energetico per sostenere la riduzione delle emissioni climalteranti. Siamo in linea con questo impianto. Gli investimenti previsti mirano infatti a renderlo uno dei principali driver in grado di trainare la transizione energetica ed ecologica supportando la ricerca e lo sviluppo del settore; sostenendo i progetti nei comparti industriali hard-to-abate, a partire dalla siderurgia; completando tutte quelle riforme e regolamenti volti a consentire e sostenerne l'utilizzo, il trasporto e la distribuzione; ed infine rafforzandone l'utilizzo nel settore dei trasporti con risorse importanti: 230milioni destinati alla sperimentazione per il trasporto stradale, con priorità nelle aree strategiche come le zone prossime a terminal e le rotte più densamente attraversate, e 300 milioni per la sperimentazione nel trasporto ferroviario. In questo caso, prevediamo la realizzazione di circa 10 stazioni di rifornimento su 6 linee ferroviarie in Lombardia, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Umbria e Lazio».

La Puglia è una regione molto ambita per le energie rinnovabili ma le autorizzazioni giungono molto a rilento: cosa si può fare?
«Sul versante delle infrastrutture, che siano della mobilità, energetiche, digitali, il funzionamento della filiera istituzionale e delle macchine amministrative è determinante. I tempi di realizzazione delle opere, soprattutto in settori così delicati, non sono una variabile indipendente. Le parole del presidente Draghi a proposito non danno adito a dubbi e nel decreto approvato l'altro giorno la direttrice di marcia è chiara: commissari di governo per la realizzazione delle infrastrutture galleggianti di stoccaggio e rigassificazione, individuazione di nuove aree per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ulteriore semplificazione dei processi autorizzativi per la realizzazione di nuovi impianti. È la macchina Stato nel suo insieme che deve funzionare. Con velocità, trasparenza, semplificazione dei processi, accortezza. Il che significa, ad esempio, non consumare superficie agricola perché autonomia agroalimentare ed autonomia energetica mai come ora vanno di pari passo».

Il Tap si sta rivelando molto utile per ridurre la dipendenza dal gas russo: qual è il suo giudizio?
«Ho sostenuto il ruolo strategico di quell'opera in tempi non sospetti: sono stata accusata di essere al servizio delle peggiori lobbies e di voler stuprare luoghi bellissimi. Sono stata costretta a una campagna elettorale, quella del marzo 2018, spesso inagibile solo perché dicevo la verità mentre altri firmavano per fermare la realizzazione di quell'opera, inscenando un vero e proprio bluff. Oggi tutti sembrano aver dimenticato quella violenza, quegli attacchi vergognosi, quelle accuse rozze e diffamanti. Nel frattempo le spiagge di Melendugno l'anno scorso sono state insignite della Bandiera blu, gli alberi di ulivo sono stati reimpiantati e godono di ottima salute, il Tap si è confermato quello che è: un'infrastruttura strategica che l'anno scorso ha portato in Italia 7,5 miliardi di metri cubi di gas azero con prezzi calmierati, ed è stato avviato il confronto tra Governo azero e Commissione europea per raddoppiare gli approvvigionamenti. Avevo ragione e mi chiedo: non sarebbe decoroso che tutti coloro che hanno minacciato, accusato, offeso, dato vita a sceneggiate indecorose, ammettessero di essersi sbagliati e chiedessero pubblicamente scusa?»

Sul tema trasporti, la Puglia e la Basilicata rivendicano l'arrivo dei treni ad alta velocità: cosa si può dire nel concreto?
«Siamo al lavoro per garantire quello cui le popolazioni hanno diritto. Lo dimostrano i 5 miliardi stanziati nella Legge di bilancio per velocizzare l'Adriatica fino a Lecce e garantire collegamenti efficaci fino a Taranto. Già adesso sono in corso interventi "inerziali" finalizzati alla velocizzazione per circa 2.7 miliardi di euro che consentiranno, dal 2024, di ridurre i tempi di percorrenza da Bologna a Lecce di 35 minuti e di incrementare la circolazione dei treni merci. La tratta Brindisi-Lecce è la prima su cui è stata aumentata la velocità massima da 150 a 200 km/h, mentre sono in corso i lavori da Termoli a Brindisi. Al termine di tutti i lavori prevediamo la riduzione di un'ora dei tempi di viaggio da Bari a Bologna. Allo stesso tempo rafforziamo il trasporto su ferro delle merci verso i porti del corridoio Adriatico, potenziamo i sistemi tecnologici e di sicurezza della linea, ammoderniamo le principali stazioni. A marzo, insieme al ministro Giovannini, ho incontrato i presidenti delle cinque regioni interessate e condiviso con loro gli interventi. È alla strategia complessiva che dobbiamo guardare. Insieme alla velocizzazione dell'Adriatica, e alla Napoli-Bari, penso al raddoppio sulla Pescara-Bari, alla Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia, al nodo Ferroviario Bari Nord, al raccordo Aeroporto del Salento-Stazione di Brindisi, agli investimenti sulle ferrovie regionali compreso il rinnovo dei treni, agli interventi per le Ferrovie turistiche, ai progetti per la mobilità ad idrogeno che coinvolgono le Ferrovie del Sud Est e quelle Appulo-Lucane. È questo impianto che deciderà della qualità e attrattività dei territori e anche della loro capacità di attirare investimenti. Non ultimi, anzi!, i Porti e le Zes, dove l'intero arco degli interventi ha come parole chiave ultimo miglio, interoperabilità, sostenibilità e accessibilità al servizio del sistema produttivo ed economico. Ma questo merita un ragionamento a parte»