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Toccafondi: "Più autonomia alla scuola per evitare la mediocrità"

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La lettera di Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, pubblicata dal "Corriere Fiorentino", 16 settembre 2020.

Caro Direttore,

In questi giorni ho visitato tante scuole toscane ed in particolare superiori. Professionali, tecnici o licei ma anche paritarie dell’infanzia. Ho visto una grande passione di dirigenti, docenti, ata, tecnici. C’è una preoccupazione giusta: la scuola riapre, fondamentale che resti aperta. La didattica a distanza sarà anche formalmente scuola ma non è percorso educativo.

Per questo, per non tornare e presto alle chiusure, servono tamponi e test rapidi subito disponibili, personale sanitario di supporto nei casi sospetti dentro le scuole, test e, quando disponibile, vaccino obbligatorio per tutto il personale scolastico. Serve personale sanitario di supporto nei casi sospetti dentro le scuole perché la stanza Covid c’è, il responsabile per ogni scuola anche, così come le procedure ma se il genitore non arriva che succede?

E parlando con chi nelle scuole insegna questa possibilità esiste realmente. Il virus è reale e circola, riparte il percorso educativo e scolastico e riguarderà tra bambini, ragazzi e personale scolastico quasi 10 milioni di persone. I casi di positività ci saranno, è statistica. Importante sarà affrontarli senza chiudere tutto un’altra volta e riprendere on line le lezioni costringendo genitori a salti mortali tra congedi, baby sitter, ferie, chiusure di attività commerciali, anche perché giustamente i nonni sono da proteggere.

Per questo servono soluzioni chiare e disponibili, per non chiudere per 14 giorni scuole intere. Così come, da subito, è bene prendere posizione sul vaccino. Quando sarà disponibile deve essere disponibile ed obbligatorio. Ma la scuola non ha bisogno solo di aprire e rimanere aperta, ha bisogno di funzionare, dare risposte ai ragazzi.

Questi mesi ci devono far comprendere che occorre cambiare, riformare, migliorare non stare fermi. Per questo fondamentale aumentare l’autonomia scolastica perché solo così docenti e presidi riusciranno a rispondere ai bisogni educativi dei ragazzi. Nessuna scuola è uguale ad un’altra e tutti i ragazzi hanno bisogni diversi. Fidiamoci di chi dirige una scuola e di chi ci insegna, loro sanno come utile rispondere. Più autonomia scolastica e meno circolari ministeriali.

Basta con l’ideologia tutta la scuola deve essere aiutata perché così aiutiamo i ragazzi, che frequentino una scuola statale o una paritaria. Gli istituti professionali vanno riformati ascoltando chi ci lavora, gli abbandoni quasi al 10% dimostrano che tanti scappano da una scuola professionale - ma vale anche per molti istituti tecnici - che non risponde ai bisogni, meno materie e più laboratori, tirocini, dialogo con il mondo del lavoro.

Un percorso formativo e abilitante per chi vuole insegnante e un concorso ogni due anni, o si fa così o la scuola continuerà ad essere precaria e con le nuove risorse che arriveranno rivediamo il livello retributivo degli insegnanti. Merito, qualità, valutazione e selezione devono diventare concetti stabili quando parliamo di futuro della scuola perché la scuola possa puntare al meglio e non alla mediocrità.