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Toccafondi: "Chiudere le scuole non è la soluzione"

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L'intervento pubblicato da "la Nazione", 10 marzo 2021.

C’è la sicurezza, la salute, la vita da proteggere e la necessità di non lasciare i ragazzi senza un fondamentale percorso educativo. Mai come in questo momento le due cose rischiano di essere messe in contrapposizione, con la conseguenza di riprendere la strada che sembra più semplice, ovvero quella di chiudere le scuole, sperando così che tutto andrà bene. Da una parte gli studi clinici, che leggiamo sui giornali, ci dicono che le attuali varianti colpiscono soprattutto bambini e ragazzi, anche se la gravità sembra bassa e molti sono asintomatici, rischiano di essere loro questa volta i veicoli del virus verso i più fragili.

Dall’altra parte ci sono ragazzi che da un anno hanno fatto più “dad” che “presenza”, sono stati più davanti ad un video che con compagni e docenti. Un fatto che pesa enormemente e che non aiuta nessuno ed in particolare i più deboli o fragili. Migliaia sono i ragazzi che di fatto hanno abbandonato la scuola, e non basta dare Pc, tablet, né aiuto psicologico o congedi ai parenti. Mancano rapporti, relazioni, dialogo ovvero tutto quello che la scuola rappresenta. Chi sminuisce questa mancanza, chi alza le spalle, fa finta di niente, non ha chiara la situazione che riguarda i più giovani costretti alla didattica a distanza.

Inoltre da una parte tanti genitori sono al lavoro a prescindere dai colori della regione. Sono i lavoratori operanti nei servizi pubblici essenziali. I loro figli che fanno, chi lo segue? Anche le soluzioni non sembrano facili. In Italia da subito abbiamo iniziato la vaccinazione di tutti coloro che lavorano nelle scuole ma anche se domani fossero tutti vaccinati difficilmente questo consentirebbe di rientrare a scuola se adesso i fragili sono i giovani. Inoltre un vaccino che si può fare ai minori di 16 anni ancora non è disponibile.

Le scuole però, lo dicono vari studi e lo conferma il buonsenso di chi sa come funzionano le scuole, sono il luogo più sicuro tra i tanti momenti di aggregazione dei ragazzi: a scuola si rispettano le regole di sicurezza, il distanziamento, le mascherine, i tamponi rapidi a campione. Non così accade fuori dalle scuole, basta vedere cosa succede nelle piazze, nei parchi, nei luoghi della cosiddetta movida e questo interroga non tanto e solo la scuola, ma tutti noi che di quei ragazzi siamo genitori o nonni.

Nessuna soluzione semplice, nessuna bacchetta magica, altrimenti la avremmo già adottata...ma quello che non possiamo permetterci è di chiudere le scuole pensando che così tutto andrà bene.