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Toccafondi: "Cambiamo regole per Infanzia e Primaria. Studenti vaccinati e guariti restino in presenza"

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L'intervento pubblicato da "Italia Oggi", 18 gennaio 2022.

Per due anni abbiamo chiuso le scuole e i percorsi di infanzia con una facilità disarmante. La scuola è stata la prima a chiudere e l’ultima a riaprire. C’è chi ha teorizzato che stare davanti a un video o davanti al docente fosse la stessa cosa. Sono stati ignorati docenti e ragazzi che scioperavano e manifestavano per tornare in classe, ma anche pedagogisti, medici, psicologi che mettevano in guardia sui problemi profondi per i giovani. Ci siamo resi conto solo dopo del disastro educativo, che anche Invalsi ha certificato, e non solo, come confermano le grida di dolore che ci arrivano dai reparti di neuropsichiatria infantile e dai pediatri.

Non dobbiamo ignorare le preoccupazioni dei dirigenti scolastici, dei loro collaboratori e di tutto il personale della scuola: i problemi che incontrano sono reali e condividiamo la necessità di semplificare le regole e fornire strumenti utili a rendere meno problematica la gestione dell’emergenza. Ma chiudere indiscriminatamente tutte le scuole in presenza non è la soluzione.

La linea di Draghi è una linea di buonsenso, ma c’è da fare uno sforzo in più per i più piccoli. Anche per la primaria deve valere la differenza tra chi il vaccino ce l’ha e chi no, tra chi è guarito e chi non ha avuto il Covid. Anche per la scuola dell'infanzia si potrebbe consentire la frequenza per i bambini vaccinati, anche in considerazione del fatto che riguarderebbe solo chi ha più di 5 anni.

Perdere minimo dieci giorni di scuola in presenza se c’è un solo caso di positività, senza differenziare guariti e vaccinati dagli altri crea situazioni paradossali che dovremmo evitare: un vaccinato da meno di 120 giorni se non ha sintomi può uscire di casa ma non può andare a scuola. Tutto questo non aiuta le scuole, disorienta le famiglie e non incentiva la vaccinazione dei più piccoli. I ministeri dell’Istruzione e della Sanità rivedano le regole.

Così come è necessario rivederle per i ragazzi con disabilità di ogni età, spesso più penalizzati sia sul piano della difficoltà a seguire davanti a un video che su quello della socializzazione. Anche in piena Dad, altro paradosso, l’anno scorso potevano frequentare in presenza, insieme a piccoli gruppi di compagni di classe. Facciamolo anche adesso per vaccinati e guariti. Tuteliamo i più piccoli e i più deboli e così facendo tuteliamo anche chi il vaccino lo ha fatto e incentiviamo le famiglie a vaccinare i propri figli.

Tra Draghi e Conte la differenza si è vista. Con Draghi la politica è quella di garantire la scuola in presenza il più possibile: proseguiamo su questa strada superando questi paradossi.

Affrontiamo i problemi, sosteniamo dirigenti, docenti e famiglie, cambiamo le regole per primaria e infanzia, manteniamo il più possibile la didattica in presenza. Non sarà semplice, ma se l'obiettivo è quello di mettere l'interesse dei bambini e dei ragazzi al centro delle nostre politiche è uno sforzo che abbiamo il dovere di compiere.