La notizia pubblicata da "il Tirreno", 18 giugno 2021.
Nella bozza del ministro c'è un «impegno a superare gli ostacoli per la nomina». Il commissario per la Tirrenica ci sarà, ma non c'è nel decreto per le 44 opere pubbliche "prioritarie" che il governo ha intenzione di realizzare. C'è, però, «l'impegno politico» a nominarlo, assicura Raffaella Paita (Italia Viva), presidente della commissione Trasporti alla Camera. È un impegno scritto. Lo ha inserito il ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini proprio nella relazione che accompagna la bozza di decreto inviata mercoledì mattina alle commissioni Trasporti e Lavori pubblici di Camera e Senato per il parere di competenza. Le parole confermano, appunto, che il commissario non c'è ma ci sarà.
L`ostacolo - lo aveva anticipato la stessa deputata Paita a Il Tirreno – è "tecnico": è legato alla gestione/concessione del tratto di strada che deve essere realizzato fra San Pietro in Palazzi (dove oggi si ferma la Al2, autostrada Livorno-Genova) e Tarquinia, dove si fermano gli ultimi 12 chilometri di autostrada Tirrenica costruiti. Un mese fa, lo Stato doveva ancora trattare con Sat, società controllata quasi al 100% dal gruppo Atlantia (Benetton). Poi, attraverso un consorzio guidato da Cassa Depositi e prestiti (l'ente che gestisce i risparmi postali degli italiani) ha comprato da Atlantia la maggioranza assoluta di Aspi, Autostrade per l'Italia e quindi ha inglobato anche Sat. Ma i tempi per i passaggi di quote, di capitale e per la "chiusura" dell'operazione richiederanno ancora qualche mese. Perciò il commissario della Tirrenica verrà nominato nel 2022.
«L'opera è considerata prioritaria – assicura Raffaella Paita – tanto che ho sollecitato personalmente di inserire un riferimento diretto alla Tirrenica nella relazione introduttiva alla bozza di decreto. L'impegno del governo è esplicito: nominare un commissario appena i problemi tecnico-giuridici saranno risolti».