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Tendenza Bellanova: l'editoriale di Claudio Cerasa su "il Foglio"

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Il direttore de "il Foglio" dedica il suo intervento odierno alla Ministra.

"Popolare, ma non populista. Progressista, ma non nostalgica. Schierata, ma non ottusa": è il ritratto che Claudio Cerasa, oggi, su "il Foglio", fa di Teresa Bellanova.

"L'immagine del ministro Teresa Bellanova in lacrime durante la conferenza stampa di mercoledì sera è un'immagine che fotografa qualcosa di molto più interessante di una bella battaglia vinta dal ministro dell'Agricoltura", ha spiegato Cerasa, nel sostenere la scelta di regolarizzare i migranti, come già lo stesso quotidiano aveva fatto, nelle scorse settimane.

Cerasa sottolinea anche i risvolti positivi del provvedimento, sull'economia italiana: "in termini di gettito fiscale, secondo gli economisti Enrico Di Pasquale e Chiara Tronchin, la regolarizzazione, seppure al momento prevista per una durata di appena sei mesi, è destinata a produrre notevoli benefici economici e sociali (gettito aggiuntivo pari ad almeno 1,2 miliardi di euro)".

Ma, al di là della battaglia sulla regolarizzazione degli immigrati, spiega Cerasa, "l'immagine delle lacrime di Teresa Bellanova ha una sua rilevanza non solo per l'oggetto in discussione ma anche per il soggetto in questione. E da un certo punto di vista il ministro rappresenta il faro giusto per illuminare tutto quello di cui oggi avrebbe bisogno un governo con la testa sulle spalle desideroso di offrire risposte non ordinarie a una stagione straordinaria".

Il direttore elogia la politica della Ministra, "che cerca di lavorare a un nuovo modello economico capace di tenere insieme il meglio del liberalismo economico senza i suoi tratti più estremisti e il meglio della socialdemocrazia senza i suoi tratti più estremisti".

E ne ricorda i trascorsi nel sindacato: "c'è la storia di una sindacalista che ha capito per tempo che il compito dei sindacati non può essere quello di rincorrere la cultura della nostalgia ma deve essere quello di utilizzare le leve della tecnologia per prova re a trasformare l'innovazione nel migliore alleato della crescita di un paese".

Cerasa, inoltre, sottolinea che l'operato di Bellanova dimostra che "ha capito che la disoccupazione non dipende necessariamente dai danni causati dal liberismo ma dipende prima di tutto dalla discrepanza tra domanda e offerta di competenze" e "che non ha paura di ricordare che la globalizzazione non ha affamato il mondo ma ha contribuito a liberare miliardi di persone dalla povertà".

Insomma, spiega Cerasa, "un'imprevedibile alchimia - e di un difficile ma non impossibile punto di contatto tra culture diverse - che potrebbe aiutare una maggioranza sbagliata nata per una causa giusta a individuare una rotta per il futuro".

"Teresa Bellanova, ministro di punta del partito di Matteo Renzi, è la dimostrazione plastica di come la maggioranza di governo possa provare a individuare una strada non solo per tirare a campare ma anche per provare a governare", sottolinea Cerasa

Chi lo desidera, può leggere l'editoriale completo a questo indirizzo.