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TAP, Scalfarotto: accuse archiviate hanno perso tutti i demagoghi

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Il Senatore Ivan Scalfarotto su La Gazzetta del Mezzogiorno del 21-07-2023

Il senatore di IV: «Processo penale chiuso. Alla Puglia nessun risarcimento»

«Dopo anni di ricorsi il processo penale sul Tap è stato definitivamente chiuso con la caduta di tutte le accuse e con la conseguenza che la Regione Puglia non riceverà né i risarcimenti faraonici preconizzati da Michele Emiliano né le compensazioni ambientali che ha sempre rifiutato. Oggi per fortuna il Tap esiste, a dispetto di chi voleva chiuderlo in due settimane, ed esiste perché abbiamo fortemente voluto questa fondamentale infrastruttura, mettendoci la faccia e pagando un prezzo politico altissimo».

Queste le dichiarazioni del senatore di Azione-Italia Viva, Ivan Scalfarotto, già sottosegretario allo sviluppo economico durante i governi Renzi e Gentiloni che aggiunge: «Questa è la differenza tra governo e populismo, tra agire con lungimiranza nell'interesse del Paese e speculare sulla buona fede delle persone. Non abbiamo dimentictao gli attacchi furiosi a questa infrastruttura da parte del Presidente Emiliano, del M5S e Lega ma se non ci fossero state le scelte coraggiose e responsabili del governo Renzi, l'Italia dal punto di vista energetico si sarebbe trovata in una situazione ancor più complicata e difficile di quella che stiamo attraversando».

Le dichiarazioni di Scalfarotto giungono dopo l'archiviazione definitiva dello stralcio dell'inchiesta principale sul gasdotto Tap, riguardante la direttiva Seveso. L'ordinanza porta la firma del gip Alessandra Sermarini del tribunale di Lecce, che ha rigettato l'opposizione alla richiesta di archiviazione del pm Valeria Farina Valaori, presentata da diversi sindaci, tra cui quello di Melendugno.

Il procedimento archiviato riguarda in particolare le accuse di truffa ai danni dello Stato e violazione della direttiva Seveso e che vedeva indagati: Clara Risso, ex legale rappresentante della società Tap (Trans Adriatic Pipeline), dal 2015 al 2016, e Gilberto Dialuce, Direttore generale per la sicurezza dell'approvvigionamento e le infrastrutture energetiche del Ministero dello sviluppo economico. Tra le persone offese, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, i sindaci di vari comuni salentini, il presidente del comitato No Tap. Come afferma il gip nel decreto di archiviazione: «Preme osservare come non si comprenda la stessa imputazione sotto un profilo logico sia con riferimento al rilievo penale della mancata applicazione della legge Seveso, sia nella fantasiosa intesa fraudolenta tra gli indagati di cui uno non risulta in carica al momento dei fatti, l'altro che si è attenuto scrupolosamente alla legge e alla procedura, tanto che lo stesso Stato ne ha assunto la difesa».

Intanto va avanti, dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Lecce, Maria Francesca Mariano, il processo sul gasdotto Tap, riguardante le ipotesi di reato, di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, inquinamento idrico. Tra i 19 imputati compaiono vari esponenti della società Tap e i manager della Saipem, la società appaltatrice per i lavori del microtunnel.