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Stati Generali della Famiglia, Bonetti: "Rinnoviamo le politiche familiari con un approccio globale"

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L'intervento pubblicato dal quotidiano "Avvenire", 15 dicembre 2020.

Lombardia laboratorio avanzato per le politiche familiari al servizio del Paese. Gli "Stati generali della famiglia" inaugurati ieri dalla Regione, serviranno da un lato a raccogliere spunti indicazioni, suggerimenti e analisi per la riforma della legge regionale in vigore ormai da oltre vent'anni, dall'altro per trarre indicazioni da rilanciare in prospettiva nazionale. Perché la famiglia, come hanno concordato tutti gli intervenuti - dalla Ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, dal presidente delle associazioni familiari, Gigi De Palo al presidente dell'Istat, Giancarlo Blangiardo - è risorsa trasversale, bene comune, valore che dev'essere promosso e condiviso al di là degli schieramenti e delle posizioni culturali.

I mesi dell'emergenza Covid hanno rivelato il doppio volto di una realtà che se da un lato ha saputo resistere e trasformarsi in rifugio accogliente, scuola, ufficio, infermeria, palestra, deposito, dall'altro ha fatto esplodere vulnerabilità latenti che, nei casi peggiori, sono sfociati in maltrattamenti e violenze. Da qui la necessità di mettere a fuoco un percorso che ha un duplice obiettivo, quello politico - con misure che a livello regionale e nazionale dovranno essere efficaci e commisurate alla realtà esistente non a un modello familiare ideale - e quello culturale, perché non è possibile affrontare temi complessi e delicati, tra tutti quello della denatalità, solo a colpi di bonus.

Le esperienze di altri Paesi europei, dalla Francia alla Germania, hanno dimostrato che gli aiuti economici in pochi anni perdono efficacia se non sono accompagnati da clima culturale favorevole alla genitorialità.

E si tratta di un favor familiae che deve coinvolgere tutti gli attori, politici, amministratori, associazionismo, sindacati, università, aziende. Come fare? Rinnovando l'approccio globale della politica alla famiglia, ha osservato Elena Bonetti, perché «l'impianto è inadeguato a rispondere ai bisogni e al sostegno necessario per la valorizzazione di questa rete».

Secondo la Ministra per la Famiglia il "Family Act" è la prima riforma significativa dopo il lockdown delle politiche familiari con un approccio multidimensionale, «che risponde al tema non più rimandabile della tragica denatalità, che purtroppo ci si aspetta ulteriormente aggravata dopo l'esperienza del coronavirus». E ha indicato come priorità il sostegno all'educazione, la riforma dei congedi parentali «in modo paritario fra donne e uomini, per tutte le professioni e non solo per i dipendenti ma anche per liberi professionisti e partite Iva», definendo come "punto chiave" l'investimento per il lavoro femminile. «In futuro le donne non dovranno scegliere fra essere madri o lavoratrici ed le famiglie non dovranno più sentirsi sole».