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Sport, Nobili e Sbrollini: "No al muro contro muro sulla riforma"

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La dichiarazione dei parlamentari di Italia Viva, 28 settembre 2020.

"Il mondo dello sport italiano, nonostante i successi dei nostri atleti e gli importanti eventi che l'Italia riesce a organizzare - dai mondiali di ciclismo di Imola fino alle Olimpiadi di Milano e Cortina - vive una situazione di profonda difficoltà. Alla crisi dovuta al Covid, che ha colpito l'intero ecosistema sportivo italiano - professionisti e dilettanti, sport di alto livello e di base, si sommano le criticità storiche delle strutture sportive in tutto il territorio nazionale".

Lo dichiarano Luciano Nobili e Daniela Sbrollini, rappresentanti per Italia Viva al tavolo per la riforma dello sport.

"Proprio per questo - continuano - c'è bisogno di un grande impegno da parte di tutti e di molte risorse, ed è ora di inserire le necessità dello sport nel Recovery Plan. Mentre non c'è alcun bisogno di strappi e di contrapposizioni. Anche perché il mondo dello sport viene già dallo strappo che si è consumato un anno e mezzo fa, quando con un blitz in legge di bilancio, si è consumata una ferita ancora non sanata che ha minato i fondamenti dell'autonomia dello sport italiano e suscitato numerose grida di allarme da parte del Cio, che non hanno ancora trovato adeguata risposta. Come non hanno trovata adeguata risposta i rilievi emersi con grande forza in maniera pressoché unanime da tutto lo sport italiano".

"La risposta alle tante questioni aperte non può essere la stucchevole propaganda anticasta applicata ad un mondo che reclama risposte puntuali e concrete. Italia Viva si è responsabilmente seduta al tavolo con il ministro Spadafora e con le altre forze di maggioranza per porre rimedio agli errori del governo gialloverde e con spirito autenticamente riformista abbiamo accettato di utilizzare la legge delega come strumento per affrontare i tanti problemi aperti, con l'obiettivo di marcare una netta discontinuità e costruire un nuovo equilibrio tra Coni, Federazioni, Sport e Salute, Enti di Promozioni e le tante realtà associative".

"Ma siamo ancora lontani dall'obiettivo e restano aperti molti, troppi nodi. Dall'assetto di governance -proseguono Nobili e Sbrollini - , che gli interventi delle ultime settimane e la costituzione del Dipartimento per lo Sport rischiano di complicare anziché semplificare, dal ruolo del CONI nel rispetto della carta Olimpica al superamento del vincolo sportivo accompagnato dalla tutela dei vivai e delle realtà che fanno formazione, dal ruolo dei lavoratori sportivi che va riconosciuto senza introdurre rigidità eccessive che rischiano di avere l'effetto contrario a quello dichiarato al professionismo femminile, dall'impegno per gli impianti sportivi sul territorio e il sostegno a chi li gestisce, dalle semplificazioni sugli stadi fino al superamento di alcune posizioni ideologiche che rischiano di minare il lavoro delle federazioni a ridosso delle Olimpiadi di Tokyo".

"Su queste e altre questioni abbiamo esposto le nostre posizioni, nello spirito di costruire una riforma necessaria e capace di offrire le risposte che servono e un riordino organico del sistema sportivo del nostro Paese. Registriamo però purtroppo ancora distanze significative e sopratutto pensiamo che la logica del muro contro muro a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni, non porti ad alcun risultato", spiegano i due parlamentari.

"Governo e forze di maggioranza devono invece essere in grado di fare squadra per unire il mondo dello sport, ricucire gli strappi, garantire insieme autonomia, trasparenza e funzionalità e far tesoro delle diverse istanze che arrivano, per portare a casa un testo di riforma efficace e condiviso", concludono Nobili e Sbrollini.