Sintesi delle principali novità del decreto liquidità

Il Governo ha approvato il più importante sostegno alle imprese e ai professionisti mai realizzato in Italia: una misura che vale 400 miliardi di euro.

Su questo decreto, Italia Viva ha lavorato molto. Ricorderete la nostra proposta sulle garanzie statali per assicurare liquidità a professionisti e PMI (qui l'approfondimento). Certo, avremmo voluto di più, soprattutto l'estensione più ampia della garanzia al 100% e ancora più semplicità, ma il compromesso raggiunto è buono.

Siamo convinti che questa sia la strada per assicurare la sopravvivenza economica e la ripartenza di tante persone e tante imprese.

L’Italia non si salva con finanziamenti a pioggia e assistenzialismo: serve ridare forza al sistema produttivo affinché torni a produrre e ad essere competitivo.

Nel decreto approvato ieri ci sono diverse misure, tre sono quelle più rilevanti:

 

Garanzia pubblica per assicurare liquidità, con meno burocrazia possibile

Garanzia pubblica al 100% per la parte più debole del sistema produttivo (Partite IVA, liberi professionisti, commercianti, artigiani, imprese individuali)

Il prestito viene messo a disposizione dalla banca:

- con burocrazia azzerata per prestiti fino a 25.000 euro

- con burocrazia ridotta al minimo per prestiti fino a 800.000 euro (cioè con la sola presentazione degli ultimi 2 bilanci senza l'analisi della storia creditizia)

Per le imprese più grandi le garanzie pubbliche sono del 90% per fatturati fino a 1,5 miliardi di euro e dell’80% per fatturati fino a 5 miliardi con più di 5.000 dipendenti.

Il prestito garantito può arrivare fino al 25% del fatturato dello scorso anno e la garanzia è concessa a titolo gratuito.

 

Rinvio delle scadenze fiscali di aprile e maggio

Rinviate le scadenze fiscali (ritenute, contributi previdenziali, IVA) di aprile e maggio al 30 giugno.

Diversamente dal decreto di marzo (quando il rinvio era limitato alle aziende con fatturati inferiori a 2 milioni di euro e solo per le aziende di alcune filiere) questo rinvio vale per tutti, indipendentemente dal settore:

- per le aziende con fatturato inferiore ai 50 milioni di euro se hanno perso almeno il 33% di ricavi rispetto ai mesi di marzo e aprile 2019

- per le aziende con fatturato superiore a 50 milioni di euro se hanno perso il 50% o più dei ricavi rispetto ai mesi di marzo e aprile 2019

- per le aziende nate dopo il 31 marzo 2019

 

Rinvio di un anno dell'entrata in vigore del nuovo Codice delle Crisi di Impresa

Rinviata al 1° settembre 2021 l’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi di impresa.

In questo momento di stress per le aziende sarebbe stato nocivo introdurre novità normative così rilevanti che avrebbero richiesto anche uno sforzo di adeguamento burocraticosignificativo.