Scuola meritare

Meritarsi l'Italia

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Sono tornata a casa nella tranquillità della mia Puglia di fine Agosto, nelle responsabilità e nello studio che mi aspettano a Settembre da brava universitaria, a tutto quello che ho lasciato in sospeso per questi quattro giorni.

Sono tornata ma tutto sembra aver preso un colore diverso, un significato più profondo, un senso più denso.

Ho avuto l’onore (e lo dico con smisurato orgoglio) di partecipare alla scuola estiva under 30 di formazione politica “Meritare l’Italia” di Matteo Renzi e torno profondamente scossa, positivamente, da una maggiore voglia di fare e mettermi in gioco.

 

Puntare al meglio, sfidare noi stessi mai gli altri, metterci in gioco, meritare il nostro futuro, potere come verbo e non come sostantivo, avere la possibilità di partire tutti dallo stesso punto, eguaglianza non egualitarismo, innovazione, confronto, democrazia, passioni, sogni. Abbiamo avuto l’opportunità di poterci confrontare su alcuni dei temi più importanti della politica e non solo, ascoltando gli interventi di alcuni ospiti di grande qualità e potendo dire la nostra e dibattere con parlamentari della nostra Repubblica durante i tavoli tematici.

Ringrazio tutti ma soprattutto ringrazio Matteo Renzi. Sapete, è difficile trovare un Senatore che è disposto a stare con voi 24h/24, sentire le vostre proposte, chiedere di lanciargli anche delle critiche, vederlo prendere appunti come tutti noi durante gli interventi degli ospiti.

 

È difficile trovare qualcuno che ti emozioni così, che ti dice che non è vero che uno vale uno, che studiare è importante, che vale la pena prendersi qualche batosta, che l’importante è provarci, che Machiavelli è più moderno di quanto possiamo pensare, che le nostre idee valgono e che c’è veramente qualcuno a cui interessano.

Allora torno più forte di prima, con tanta voglia di partire dalla mia piccola città, di provare a cambiare le cose, di meritarmi veramente quest’Italia, con maggiore curiosità. Non voglio battere nessuno, voglio solo battere il record di me stessa, non voglio il futuro che mi capita, voglio il futuro che desidero, voglio una politica dove la meritocrazia sia il motore centrale, voglio una politica di serietà, voglio una politica che sappia emozionare.

 

Voglio avere le lacrime agli occhi come quando ieri mi sono guardata alle spalle e ho visto la sala svuotarsi, tanti ragazzi ridere, discutere ancora anche se stanchi: questa è la bella Italia, l’Italia del merito, l’Italia del Cottolengo, l’Italia dei diritti e dell’inclusione, l’Italia dell’innovazione, l’Italia del sì, l’Italia dei comuni.

Ora ci si rimbocca le maniche con il cuore un po’ ancora lì ma con la mente al futuro, al nostro, a quello che vogliamo. Grazie a tutti.

 

di Caterina Luceri