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Scuola, Barbanti: "La Dad solo in casi estremi"

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L'intervento pubblicato da "il Quotidiano del Sud", 15 marzo 2021.

«Più vaccini e controlli, non meno scuola». Questo il senso del pensiero di Sebastiano Barbanti (Italia Viva), che ha spiegato come sia fondamentale e attualmente sicura, la didattica in presenza in Calabria. Facendo altresì un punto sulla situazione contagi.

"In un periodo come quello attuale fare leva sulla paura è sin troppo semplice - sostiene Barbanti - ed è troppo facile in questo momento chiedere la chiusura delle scuole sull'onda della paura che tutti noi genitori, giustamente, proviamo".

"Ma i dati  - prosegue Barbanti - sono questi: in Calabria risultano attualmente positive 7.343 (dato di sabato) persone, ovvero lo 0,38% della popolazione. A Lamezia Terme i positivi sono circa 261, ovvero lo 0,37%. In entrambi i casi si tratta di 3 persone ogni 1.000 abitanti. Ben al di sotto della grande maggioranza delle altre regioni. In Calabria l'indice Rt di trasmissibilità è pari a 0,83; meglio di noi, in tutta la penisola, soltanto Bolzano (0,61) e Umbria (0,82)".

"Sappiamo - aggiunge Barbanti - infatti che la Calabria si troverebbe in zona gialla se non fosse per l`ultimo decreto legge che le ha di fatto abolite sino a dopo Pasqua. Ovviamente non bisogna abbassare la guardia di fronte a questo virus che si sta mostrando molto subdolo; anche noi infatti abbiamo alcuni (pochi per fortuna) comuni in cui i sindaci hanno predisposto chiusure totali, quelle da zona rossa per intenderci, a fronte di situazioni di contagio molto al di sopra della media. Ci sta. Anzi, è d'obbligo. Tuttavia i numeri sopra esposti ci consentono di quantificare l'esposizione al rischio che, in questo momento, in Calabria appare ben inferiore al resto d'Italia. Chiedere, quindi, la chiusura a priori delle scuole nel mentre tutte le altre attività sono sostanzialmente aperte appare un non senso".

"I protocolli di sicurezza delle scuole, alla luce dei numeri e ad eccezione di alcuni rari casi, si sono rilevati efficaci nel contenimento della pandemia, perché quindi dovremmo privare i nostri figli del diritto allo studio ed alla socialità quando poi gli adulti godono di libertà e conseguenti rischi di contagio?", si domanda l'esponente di Italia Viva.

"Uno studio dell'università di Oxford - conclude Barbanti - ha stimato che la Dad, che va vista come una soluzione estrema e non come metodo ordinario di insegnamento, provoca una perdita di apprendimento che può arrivare sino al 55% rispetto al normale corso scolastico. Ed il danno maggiore tocca agli studenti più giovani, che si ritrovano basi più fragili su cui costruire la conoscenza futura: è il presupposto per abbandoni e scelte al ribasso. Infine, un'indagine di Indire su più di tremila insegnanti segnale che la Dad viene giudicata inadatta a conservare appieno elementi fondamentali dell'insegnamento".