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Scaramelli: "Vogliono la mia testa? Sarebbe un danno alla nostra coalizione"

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intervista di G.G., Corriere Fiorentino, 19 dicembre 2019

«Questo è il bilancio migliore di cinque anni di mandato: per la prima volta più di 7 miliardi alla sanità, più di 100 milioni per il sociale, sicurezza, ambiente e case popolari. A tasse invariate». Stefano Scaramelli, consigliere regionale di Italia Viva e presidente della commissione Sanità, nega che nel centrosinistra ci sia un problema.

Scaramelli, la sua proposta di un investimento choc da 1,2 miliardi di euro non era una provocazione?
«Chiedevo solo di anticipare i tempi di alcune voci di spesa già previste. Non è stato possibile, ma sono soddisfatto perché sono stati accolti gli emendamenti di Italia Viva sugli impianti sportivi e sulle case popolari».

Non pensa che i toni siano stati eccessivi tra chi si definisce alleato?
«Da parte di Italia Viva non c'è stata una sola parola polemica. Solo proposte concrete. Basti pensare che ieri (martedì, ndr) ho cenato con molti del Pd. E che in Consiglio ho salutato con Rossi senza alcun rancore».

Nel Pd pensa che ci sia serenità?
«Nel Pd discutono sul candidato governatore, devono chiarirsi le idee. Per noi non ci sono dubbi, abbiamo scelto Eugenio Giani. Detto questo, con il bilancio appena approvato è nata una coalizione forte e solida».

Le scaramucce di questi giorni sembrano nascere più da livori personali che da contenuti politici. Lei è in grado di dire cosa vi distingue dal Pd?
«Abbiamo un approccio più liberaldemocratico, non abbiamo paura a dire che non dobbiamo tassare di più le imprese. E mentre tutti vogliono battere il centrodestra, noi siamo gli unici che gli rubiamo davvero i voti».

Salvini non sarà l'unico vero collante del centrosinistra?
«Non è Salvini, sono i valori: il rispetto delle istituzioni, il rispetto dell'altro, la solidarietà senza populismi, il senso di responsabilità».

Che giudizio dà del governo di Enrico Rossi?
«Rossi va ringraziato. Con lui la Toscana ha fatto grandi conquiste sociali, ha una sanità ai vertici, un welfare forte. Ora serve una Regione più europea, che punti su innovazione e infrastrutture. Servono idee nuove».

Politicamente oggi Rossi dovrebbe fare un passo indietro?
«No, è ancora il governatore. Ma con il voto sul bilancio è evidente che è terminata un'esperienza».

E la frase sull'elettroshock?
«Nessuna polemica, non chiedo che si scusi per un messaggio privato. Ma la violenza verbale, come ci insegnano le sardine, è negativa anche quando espressa tra amici».

Rossi però vorrebbe la sua testa.
«Non credo che vorrà minare l'unità della coalizione. Spero che dia una mano in campagna elettorale».

Sarete credibili agli occhi degli elettori come coalizione?
«Sarà una coalizione plurale, ed è giusto che sia così».