Intervista a Stefano Scaramelli, consigliere regionale IV Toscana, sul Corriere di Siena e Provincia del 14/06/2020
Aspettando le elezioni, da giorni il nome di Jury Bettollini, sindaco di Chiusi, rimbalza con insistenza come possibile candidato al consiglio regionale. L`idea di un pezzo del Pd è quella di farlo scendere in campo anche per arginare Stefano Scaramelli che dal partito è uscito e che sarà l`uomo forte di Italia Viva e di Matteo Renzi. Quando era nei dem Scaramelli è stato sindaco di Chiusi e in giunta aveva Bettollini, poi lui è stato eletto in Regione e l`assessore ha ereditato la fascia tricolore. Ora i due potrebbero ritrovarsi uno contro l`altro, in una competizione elettorale che si annuncia importantissima per il futuro della Regione Toscana.
Scusi Scaramelli, è pronto alla sfida contro il suo ex assessore e attuale sindaco di Chiusi?
"Io sono pronto a dare una mano al governo della Toscana per i prossimi due mesi, come ho sempre fatto, impegnandomi per il territorio. Ci sono ancora diverse partite aperte: il terzo settore, il volontariato, la tutela del sistema dell`emergenza urgenza. Occorre inoltre una grande manovra per rilanciare il commercio, l`artigianato e il turismo e tutto va fatto prima che ripartano le scuole, altro elemento fondamentale. Poi è evidente che arriverà la campagna elettorale e con essa nuove necessità. Italia Viva ancora non ha ragionato sulle candidature".
Forse sarà vero, ma sarebbe ridicolo non dire che lei sarà nuovamente in corsa per la Regione.
"Ripeto: dell`argomento non abbiamo ancora parlato. E` evidente che io sia disponibile, anche in virtù di quello che ho fatto in questi cinque anni di lavoro. Va comunque ricordato che il nostro avversario è il centrodestra, non il Pd".
Ma se davvero il Partito Democratico decidesse di candidare Jury Bettollini?
"Ben venga. Io non metterò mai la bocca nelle scelte degli altri partiti. Mi auguro che alla fine a sostenere il candidato governatore Eugenio Ciani siano almeno quattro o cinque liste e che al loro interno ci siano i candidati migliori. Più persone competenti e brave corrono e meglio è, visto che ci apprestiamo a un vero e proprio corpo a corpo contro il centrodestra".
Certo, la battagli elettorale sarà con la Lega e la sua coalizione, ma è altrettanto vero che i voti se li contendono anche i partiti alleati?
"Questa è una lettura che si può dare. Di certo io non mi tirerò indietro davanti ad alcuna competizione. Chi decide di candidarsi deve essere rappresentativo di un territorio. Cinque anni fa a chiedermi di correre furono 1.400 cittadini e diciotto sindaci della provincia di Siena. Quando ci si candida per un territorio non bisogna rappresentare se stessi ma un`area molto ampia che in provincia di Siena comprende laValdorcia, la Valdelsa, l`Amiata, le Crete, il Chianti, la città di Siena e, naturalmente, la Valdichiana. Stavolta forse mi si chiederà uno sforzo maggiore, considerato il ruolo che ho ricoperto lavorando per tutta la regione e non solo per il mio collegio elettorale"
E se invece di Jury Bettollini il Pd decidesse di schierare il vicesindaco Chiara Lanari?
"Allora sono costretto a ripetermi: ogni partito prenderà le proprie decisioni. Mi auguro che i candidati vengano scelti per contrastare gli avversari e non gli alleati"
Lei di Chiusi è stato sindaco, ora ne è cittadino. Come è amministrata la città secondo lei?
"Il giudizio lo daranno gli elettori il prossimo anno. Quello che posso dire è che in questi cinque anni Chiusi ha beneficiato di due milioni di euro dalla Regione che ha cofinanziato diversi progetti. Se poi pensiamo al livello nazionale, i milio- Gli assist "De Mossi? Molte posizioni comuni Bezzini? Rapporti sempre ottimi" ni diventano dieci. Perora i cittadini dovranno giudicare come la Regione si è relazionata con Siena e con il suo territorio, Chiusi compresa. La provincia è tornata baricentrica nell`agenda politica regionale. E` quello che si voleva quando fu decisa la mia candidatura"
Come è il rapporto con Simone Bezzini, consigliere regionale Pd.
"Abbiamo rappresentato bene il territorio, anche se venivamo da esperienze e storie diverse. Lavorare parallelamente è stato positivo per la provincia di Siena. Cinque anni fa ci fu chi si disse disposto a muoversi per la sua esclusione dalla lista Pd. Dissi di no. Poi io presi 15 mila preferenze e lui 7mila, ma il giorno dopo ci mettemmo subito a lavorare insieme. Ora siamo alleati e non c`è stato mai uno screzio. Siamo consapevoli che l`avversario è la destra".
A proposito di rapporti, e quello con l`amministrazione di Siena?
"Con il sindaco Luigi De Mossi e la sua giunta ho condiviso molte posizioni. Penso a quelle su Mps o sulla Fondazione. Ognuno lavora secondo il proprio ruolo, ovviamente. Spero che in futuro ci sia ancora maggiore collaborazione istituzionale. Anche se politicamente apparteniamo a schieramenti diversi"