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Scalfarotto: "Sì alle parole omofobia e transfobia, così garantiremo la comunità LGBT"

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Intervista di Michele Cozzi, "Corriere del Mezzogiorno", 11 luglio 2021.

 

Martedì si va in aula al Senato per l`approvazione del ddl Zan contro l`omotransfobia senza rete. I rischi di bocciatura sono alti. Partita chiusa?

«Credo che si sia solo all`inizio. Purtroppo dal 13 luglio l`opinione pubblica si accorgerà che l`approvazione di una legge non è solo questione di pallottoliere, che i regolamenti parlamentari danno alle minoranze strumenti ostruzionistici molto potenti per paralizzare l`iter di una legge. Rischiamo di finire immediatamente in un pantano. Io credo che a quel punto coloro che vogliono finalmente approvare la legge contro l`omobitransfobia dovranno chiedersi quale sia il modo per fare uscire quel testo dall`aula di Palazzo Madama e farlo entrare in Gazzetta Ufficiale».

 

Una delle questioni in discussione riguarda l`identità di genere. Non mancano le critiche anche da sinistra. Qual è la vostra posizione su questa questione?

«Che la tutela di tutte le persone LGBT+ deve essere inderogabilmente garantita dalla legge. E che se non si può farlo indicando le parole "orientamento sessuale" (per le persone omo e bisessuali) e "identità di genere" (per le persone trans) che si riferiscono alle caratteristiche delle vittime, possiamo trovare una soluzione alternativa con le parole "omofobia" e "tran sfobia" che si riferiscono al movente del reato. È la soluzione prevista dalla proposta di legge a mia prima firma che era stata firmata dallo stesso Zan, oltre che da molti altri parlamentari del Partito democratico e Italia Viva».

 

La Chiesa è tornata a chiedere di ripensarci, e insiste sulla libertà d`insegnamento per gli istituti cattolici. Che ne pensa?

«Che quando la scuola si mette a fianco dei ragazzi che nelle scuole sono vittime di omofobia e di bullismo, fa né più né meno che il suo mestiere. Nessuno deve temere quando la scuola veicola valori positivi, valori che vivono nello spirito e nel lettera della costituzione, come il rispetto, l`inclusione o l`uguaglianza tra le persone».

 

Italia Viva è accusata di collusione, si parla di accordo tra i due Matteo. Come replicate?

«Che è una scemenza buona per i retroscena. Salvini è passato dal Dio Po a brandire il rosario, Renzi è un cattolico che da presidente del Consiglio ha detto pubblicamente di aver giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Siamo seri».

 

Tra ddl Zan e riforma della giustizia, il governo rischia?

«Abbiamo già avuto occasione di verificare che questa legislatura finirà nel 2023. Non esiste una maggioranza del Parlamento intenzionata ad andare a votare prima del tempo, in nessuna circostanza».

 

Lei è stato candidato presidente in Puglia alle ultime regionali. Qual è il suo giudizio sull`operato di Emiliano?

«A parte la spiccata simpatia umana che ci lega, Emiliano e io siamo l`uno il contrario dell`altro. Io penso che la Puglia, terra di gente intraprendente e pragmatica, meriterebbe qualcuno che l`accompagnasse in un percorso di crescita, economica e civile. Michele è invece un leader di stampo peronista, che ingloba tutto: da Vendola a Mellone. Un leader che decide nella maggior parte dei casi con il solo criterio della protezione della propria popolarità e del sistema di potere che ha messo in piedi, dimostrando in questo, bisogna riconoscerglielo, una grande abilità. Così non interviene sulla xylella, si schiera contro i vaccini, confonde il cantiere Tap con i campi di sterminio, e addossa alle famiglie la responsabilità di mandare i propri figli a scuola. Io credo che molti di coloro che lo hanno appoggiato l`anno scorso perché rappresentava "il male minore" se ne siano già pentiti. Abbondantemente».