Intervista a Ivan Scalfarotto per «Il Tempo» del 30-06-2025
di Francesco Impallomeni
Al Pride di Milano nessuno spazio per gli ebrei. Una caccia alle streghe non digerita dal senatore di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, che si è dichiarato «molto più contento di aver sfilato al Pride di Budapest che a quello impoverito di Milano». Proprio in Ungheria, la prima ad arrivare è stata Elly Schlein e il campo largo si è ricompattato per un giorno.
Victor Orbán viene accusato di ghettizzare i gay, ma allo stesso tempo gli ebrei sono stati esclusi dal Pride di Milano. Come se per loro non esistessero diritti. Cosa ne pensa del silenzio di Pd e compagni?
«Se il Pride non è un posto sicuro per la comunità ebraica non è sicuro per nessuno. Già a Roma sono stati aggrediti, chiamati assassini. È un grave errore politico, che secondo me finisce con sminuire il valore di tutto il Pride. Chi non riesce a comprendere una cosa del genere commette un gesto discriminatorio. È chiaro che tutti dovrebbero sentirsi accolti, è assurdo come ai ragazzi della comunità ebraica venga rimproverata la sola colpa di essere ebrei. Quanto al silenzio non mi risulta: voci liberali in ogni partito si sono levate per denunciare»
Non si sta forse alimentando un clima di tensione che rischia di sfociare in antisemitismo?
«L'aggressività che è stata rivolta nei confronti dell'associazione ebraica Keshet-Italia deve essere stigmatizzata fortemente. Il clima che si respira è inaccettabile e penso che non si stia facendo abbastanza per combattere questo antisemitismo preoccupante».
In occasione del Pride di Budapest, il campo largo si è riunito. Ma sussistono ancora delle divergenze. Quali sono le differenze tra voi, Pd e M5S?
«Ce ne sono tantissime ma c'è anche tanto che ci unisce. Eravamo a Budapest per rivendicare europeismo, diritti e libertà. Le differenze in politica estera sono notevoli ma si può dire lo stesso anche del centrodestra. Ora dobbiamo guardare a ciò che ci unisce: lavoro, ceto medio, salari inadeguati».
Com'è il clima e che ruolo può giocare Italia Viva nella nascita di un nuovo centro?
«Esiste un pezzo di Italia che non vuole votare a destra ma non si riconosce in Pd e M5S. Rappresentiamo l'ala riformista ed europeista e pragmatica di cui c'è bisogno. Pd e M5S hanno posizioni troppo a sinistra per poterli rappresentare».