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Scalfarotto: "Voglio lottare contro i populisti"

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Intervista di MIchele Cozzi, "Corriere del mezzogiorno", 11 luglio 2020. 

A Barletta il sottosegretario comincia la corsa per diventare governatore: «Chi vota per me sceglie certamente di privilegiare i contenuti»

Il sottosegretario Ivan Scalfarotto - candidato presidente di Italia viva, Azione e +Europa - a Barletta (ore 18) presenta la sua candidatura. Presenti il ministro Teresa Bellanova, Maria Elena Boschi, Benedetto della Vedova.

Perché si candida?

«Senza la mia candidatura i pugliesi avrebbe dovuto scegliere tra tre declinazioni del populismo: il populismo sovranista di Meloni e Salvini, la decrescita infelice dei 5 Stelle e il populismo istituzionale, di palazzo, Emiliano».

Il ministro Boccia ha detto che ogni voto a Scalfarotto è un voto per la destra.

«Chi vota me sceglie di privilegiare i contenuti, un`idea della Puglia non antimoderna e non populista. Fitto e Emiliano sono la stessa cosa. Fitto è un residuato bellico del secolo scorso, governava già nel 1995. Emiliano è in grave difficoltà. In altre regioni, come Campania e Veneto, il presidente uscente è dato molto forte. Se uno, dopo 5 anni, rischia di perdere e dà la colpa ad altri, fa un ragionamento molto miope».

Si lavora ancora per un`intesa Pd-M5S. Come la considererebbe?

«Avremmo la fusione tra populismo istituzionale e quello della decrescita. Sarebbe la declinazione dell`idea che hanno alcuni esponenti del Pd, da Franceschini a Bettini».

Lei è al governo con il M5S.

«Il governo con il M5S, un`idea di Renzi, è nato per contrastare, con una alleanza innaturale, un male peggiore, cioè i "pieni poteri" a Salvini. Questo rischio non c`è in Puglia».

Come giudica l`operato di Emiliano?

«Si è preoccupato di creare un sistema di potere personale. Ha fatto molto nomine - di ogni schieramento politico, da Di Cagno Abbrescia a Cassano - che non avevano la finalità di dare una classe dirigente alla regione, ma di acquisire una porzione di consenso. La dimostrazione è che la Puglia non ha mai avuto un assessore alla sanità e da due anni non ha un assessore all`agricoltura. Emiliano si sarà occupato di sanità nel tempo libero, essendo molto indaffarato».

Sembra che il supertecnico Lopalco possa candidarsi con il governatore. Cosa ne pensa?

«(Sorride, ndr) Ma in quale delle 15 liste che vanno dal marxismo-leninismo alla destra»?

Come giudica la gestione della sanità?

«Il sistema sanitario pugliese ha fallito nei 5 anni, i pugliesi continuano ad andare al Nord per curarsi e ad aspettare tempi intollerabili per fare esami diagnostici. Si sono chiusi ospedali e non si è rafforzata la medicina di territorio».

Altra nota dolente è l`agricoltura. Cosa è accaduto?

«Emiliano per rincorre posizioni antiscientifiche ha fatto arrivare la xylella in provincia di Bari. Si è schierato con la peggiore mitologia antiscientifica. L`agricoltura ha pagato un prezzo salatissimo».

Sull`Ilva incombono la fuga di Arcelor Mittal e le tentazioni di nazionalizzazione. Qual è la sua posizione?

«L`acciaieria di Taranto è strategica per l`Italia, che è il secondo Paese manifatturiero d`Europa, e per la Puglia. Senza acciaio la competitiva del Paese è colpita. Il siderurgico è una risorsa per Taranto. Ma questo non significa che debba essere dannoso per l`ambiente».

Concretamente, che fare?

«Occorre investire sulle tecnologie per la messa in sicurezza, come era previsto dall`accordo tra il governo Renzi, Calenda e Mittal. E in futuro bisogna investire sull`idrogeno. Il mio auspicio è che Mittal non vada via».

Nel piano sblocca-cantieri c`è poco Sud, solo la Bari-Napoli.

«No, ci sono altre opere. È importante che si incominci a parlare di semplificazione, di infrastrutture. La Puglia ha le stesse potenzialità di una regione del Nord, ma ha più problemi per i trasporti».

Le sue tre priorità nei primi 1oo giorni?

«Innanzitutto una giunta completa con tutti gli assessori, metà composta di donne, poi l`Ilva e un grande piano per l`economia sostenibile».