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Scalfarotto: "Macché sabotatori, siamo pronti al dialogo se questo esecutivo si dimette"

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Estratto dell'intervista di Giovanna Casadio, "la Repubblica", 25 gennaio 2021. 

«Non abbiamo posto veti su Conte, non si mettano veti su di noi. Il governo si dimetta formalmente, noi saremo disponibili per dialogare sul futuro del Paese. Si poteva già fare due settimane fa, invece si è perso tempo». Ivan Scalfarotto è il terzo componente renziano del governo (con le ministre Bellanova e Bonetti) che si è dimesso, aprendo la crisi. Tende la mano, a patto che si cambi strada.

Ivan Scalfarotto, come voterete voi renziani dopo avere ascoltato il ministro della Giustizia, Bonafede?
«Noi guardiamo i contenuti, ma non è un mistero per nessuno che la visione della giustizia di Bonafede e la nostra sono distanti. Anche con quella del premier Conte, che ha detto in passato di essere equidistante tra garantismo e giustizialismo. Per noi il garantismo, che è pietra angolare della civiltà giuridica, è scritto nella Costituzione».

Più un no che un'astensione?
«Decide evidentemente il gruppo parlamentare. Il mio voto sarà per il no».

Di Maio e i 5Stelle avvertono: un no a Bonafede è un no al governo. Quindi Italia Viva si mette definitivamente fuori?
«Noi renziani abbiamola reputazione dei guastatori, ma fintanto che siamo stati in maggioranza abbiamo sempre votato disciplinatamente. Non così i M5S che non più di due settimane fa in commissione hanno votato contro la Tav contro il parere del governo».

Avete aperto una delle crisi politiche più incomprensibili, nel pieno della pandemia. Come pensavate e pensate se ne esca?
«La crisi non è affatto incomprensibile: in un momento decisivo per il futuro del Paese chiediamo un governo all'altezza della situazione e questo, semplicemente, non lo è stato».

Quindi non volete Conte premier?
«Non abbiamo mai posto veti su Conte, né possiamo accettare che si pongano veti nei confronti di Italia Viva. Del resto anche chi pensa che siano stati sbagliati i tempi e i modi della nostra uscita, a partire dal Pd, ci dà ragione sui problemi che abbiamo sollevato: dalla pandemia alla crisi economica, alla gestione dei vaccini da patte di Arcuri».

Chi lo desidera può leggere l'intervista completa a questo indirizzo.