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Scalfarotto: È il grande buio sulla tutela dei diritti civili superata la linea invalicabile

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Colloquio con Ivan Scalfarotto di Stefano Baldolini per "Repubblica"

Ivan Scalfarotto, senatore di Azione-Italia Viva, la Regione Lazio ha ritirato il patrocinio al Pride 2023.

«Al di là del patrocinio il problema sono le motivazioni. Dire che il Pride "è volto a promuovere comportamenti illegali" è una frase fuori dal mondo civile, che mi sarei aspettato dal patriarca Kirill, da Orban, in Polonia o in Uganda. È il grande buio. Questa destra ha varcato la soglia, ha superato la linea invalicabile».

Accusano i promotori di strumentalizzare il patrocinio per promuovere "la pratica dell`utero in affitto".

«Il Pride non c`entra niente con la Gestazione per altri, che peraltro è utilizzata in maniera schiacciante dagli eterosessuali. Ma è universalmente riconosciuto come un momento di celebrazione della dignità, libertà e orgoglio di essere chiunque si sia. Non si può ridurre a una frazione infinitesimale del tutto, salvo che si voglia dire qualcosa di molto più pericoloso».

Cosa?

«Che manifestare la omosessualità debba essere considerata illegale. Che si voglia comprimere la libertà di amare un uomo o una donna».

È dunque la destra a strumentalizzare la Gpa per attaccare la libertà di esprimere la propria sessualità?

«Il dubbio è legittimo. Quando arrivi ad attaccare decine di migliaia di persone che partecipano a una festa - a cui invito il presidente della Regione Lazio - o stai attribuendo a una manifestazione un significato completamente diverso da quello che ha, oppure sei in malafede».

È più indignato o preoccupato?

«Sono rattristato. Come italiano penso che la cultura giuridica e l`apertura sociale del nostro Paese debbano rapportarsi alle grandi democrazie liberali».

Neanche Vox si è schierato contro il Pride in Spagna.

«Non è un caso che in Spagna hanno il matrimonio egualitario dal 2005».

Se lo aspettava?

«Io vivo a Milano e sono abituato a questa destra, a questa pratica lombarda molto antica, qui la Regione non ha mai dato il patrocinio al Pride».

Il leader della Lega Matteo Salvini ha esultato.

«Buon per lui. Mi chiedo però qual è il bene pubblico che il vicepremier sta tutelando. Negare che i cittadini siano titolari degli stessi diritti quale esultanza provoca precisamente, quale beneficio porta al Paese?»

Inevitabilmente il corteo di sabato di Roma diventerà ancor più una manifestazione politica contro questo governo?

«Il Pride è sempre una manifestazione politica, non ci si deve lasciare ingannare dalla grande festa di colori e di gioia. È sempre stata una rivendicazione della uguaglianza, un ribadire che tutte le persone sono uguali davanti alla legge. Abbiamo visto che quando abbiamo fatto le tanto temute unioni civili la società non è crollata, e ora è il momento di fare il passo avanti con il matrimonio egualitario, come tutti i Paesi che confinano con l`Italia, dalla Francia alla Slovenia».

Questo governo è illiberale?

«Non voglio arrivare a dire tanto. D`altra parte il Pride si fa tutti gli anni e non è che molti governi di centrosinistra, prima del vituperato governo Renzi, abbiano fatto molto di più. Non considero il Pride contro qualcuno, ma per qualcosa. La discriminazione è un male che non si esaurisce mai. La strada è lunga e accidentata».