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Scalfarotto: "Con Draghi un'Italia più autorevole"

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Il colloquio con la redazione de "il Piccolo", 6 settembre 2022.

Visita in redazione, nella mattinata di ieri, per il Sottosegretario agli Interni Ivan Scalfarotto (Italia Viva), accompagnato in un tour cittadino (e non solo) da Giovanni Barosini (presidente del Consiglio comunale di Alessandria, vicesegretario regionale di Azione e candidato alle prossime elezioni sia all'uninominale della Camera che nel listino), dall'ex parlamentare Cristina Bargero, volto del partito renziano sul territorio, e da Anselmo Villata, responsabile della comunicazione per l'Alessandrino.

Lo sguardo, ovviamente, è rivolto alle Politiche del 25 settembre: «Azione e Italia Viva, Carlo Calenda e Matteo Renzi sono al lavoro perla creazione di un soggetto politico in grado di dare una casa a tutti quegli italiani, e non sono pochi, che non vogliono schierarsi insieme agli estremismi in campo. Ma che, al contempo, vogliono vedere realizzati idee e progetti fondamentali per la vita quotidiana e per il futuro del Paese. Possibile che il Governo Draghi sia caduto discutendo sul termovalorizzatore di Roma?».

Anche per questo l'esponente di lv cita lo scrittore e saggista israeliano Amos Oz quando dice che «il contrario del compromesso non è l'integrità, ma l'integralismo», pronosticando un risultato alle urne superiore alle attese (e ai sondaggi): «Le coalizioni - sottolinea Scalfarotto - esistono fino al momento in cui si creano i gruppi parlamentari: soprattutto al Senato, ci saranno equilibri delicati e numeri bassi. Chi si fa forte di un approccio ideologico, pensa di affermare dei principi. Noi, al contrario, siamo per fare e realizzare. Il Pnrr ci darà modo di investire íl multiplo dei soldi che non abbiamo mai saputo spendere, e saremo chiamati a rendicontare il tutto: con Calenda al Mise realizzammo per la prima volta íl piano straordinario sul Made in Italiy da 200 milioni di euro».

Mario Draghi può ancora essere il futuro? «È la speranza nostra e non solo - è la risposta - Nei prossimi mesi si dovranno decidere le regole del price cap sul gas e della finanza europea: mi sentirei molto più rassicurato se a rappresentare l'Italia ci fosse lui e non Giorgia Meloni... Nell'Ue il nostro Paese no ha mai avuto un posto garantito, perché a pesare è stato sempre l'asso franco-tedesco. Ebbene, ora siamo seduti a quel tavolo grazie all'autorevolezza dell'attuale premier».

Il sovranismo la preoccupa? «È un pericolo prima di tutto per l'economia, perché siamo uno dei più grandi esportatori al mondo e ci spareremmo nei piedi da soli. Riguardo ai diritti civili, invece, dico che uguaglianza, inclusione e rispetto sono e devono essere trasversali. Non sono banalmente il capitolo di un programma: un Paese prospero è quello in cui a ciascuno è data la possibilità di perseguire il proprio progetto di vita. Tutti gli italiani, senza discriminazioni, devono essere in condizione di poter raggiungere i loro sogni», ha concluso Scalfarotto.