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Scalfarotto: «Calenda ammicca verso Forza Italia? È così ondivago...»

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Intervista a Ivan Scalfarotto per «Libero Milano» del 13-06-2025

di Enrico Paoli

Il senatore di Italia Viva e referente del partito di Renzi a Milano: «Campo largo? Noi restiamo nel centrosinistra Per il prossimo candidato sindaco la sicurezza e la lotta all'antisemitismo dovranno essere centrali».

«Candidato a sindaco? Io? Ma non se ne parla proprio...».

Eppure senatore Ivan Scalfarotto, lei si sta occupando molto di Milano...

«Italia Viva è contro un governo il cui operato ritiene fallimentare e sa che solo restando uniti potremo offrire un'alternativa al Paese. Per questo siamo strategicamente nel centrosinistra e lo siamo ancor di più a Milano, dove dal 2011 abbiamo oggettivamente dato prova di capacità di governo».

E voi vi candidate a diventarlo?

«Certo, è il nostro obiettivo. Milano è una città strutturalmente riformista e il centrosinistra, senza di noi, non va da nessuna parte».

Anche il centrosinistra in versione campo largo, ovvero Pd con 5 Stelle e Avs?

«Italia viva non ne fa una questione di principio e si pone la questione, soprattutto a Milano. Noi siamo strutturalmente collocati nel centrosinistra e lì restiamo».

Ma Carlo Calenda, leader di Azione, non la pensa affatto così...

«È un problema suo. Con la sua politica ondivaga, un po' di qua e un po' di là, sta solo rafforzando Forza Italia, facendo un favore al centrodestra».

Quindi la vostra riunione al teatro Parenti, dove Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno dato vita alla manifestazione per chiedere due Stati per i due popoli del medio oriente, ebrei e palestinesi, è stata solo un caso, una circostanza di convenienza...

«Guardi, io sono molto preoccupato per l'antisemitismo che si respira in città e proprio per questo è necessario tenere alta l'attenzione».

Il sindaco, Beppe Sala, dopo un periodo di gelo, è tornato ad incontrare il presidente della Comunità ebraica, Walker Meghnagi, siglando la pace. Nonostante ciò un bel pezzo della maggioranza che regge la sua giunta, a Palazzo Marino, è pro palestinesi...

«La sinistra italiana, almeno una parte di essa sicuramente, ha una serie di problemi evidenti su alcuni temi. Israele è uno di questi».

In che senso senatore?

«Israele rappresenta una grande democrazia occidentale dalla quale non si può prescindere. La crisi di Gaza viene usata contro Israele da una certa sinistra terzomondista e anti occidentale, in modo da alimentare un antisemitismo che non ha mai smesso di esistere. E questo non è accettabile».

Senatore, facciamo un passo indietro. Qual è lo stato di salute della città?

«Direi molto buono. Le ultime tre amministrazioni di centrosinistra hanno amministrato bene Milano. Dobbiamo proseguire su questa strada».

Ma davvero va tutto così bene? Veramente non ha nulla da rimproverare al sindaco Sala? Nemmeno sulla sicurezza?

«Nessuna amministrazione è perfetta, mi sembra ovvio, e quindi nemmeno quella guidata da Beppe».

Perché sulla sicurezza, per esempio, c'è molto da dire...

«Beh, sull'argomento posso vantare qualche competenza (dal primo marzo del 2021 al 22 ottobre del 2022 Scalfarotto è stato sottosegretario di stato al ministero dell'Interno nel governo guidato da Mario Draghi, ndr), e proprio per questa ragione so bene che la sicurezza deve essere sempre al primo posto».

E quindi?

«Quindi il tema va declinato in modo serio. Anche perché la competenza maggiore è dello Stato e il governo è rappresentato, a Milano, da professionisti di prim'ordine. Tanto il prefetto, Claudio Sgaraglia, quanto il questore, Bruno Megale, sono due ottimi uomini dello Stato e a Milano stanno facendo un gran lavoro».

E l'amministrazione comunale?

«Mi sembra di poter dire che anche Sala stia facendo la sua parte. La Polizia locale è tornata ad essere in strada, fra la gente. Occorre proseguire su questa strada».

Pensando alle Comunali del 2027, il nome che ricorre maggiormente per il centrosinistra, come candidato a sindaco, è quello di Pierfrancesco Majorino. Calenda e Azione non sembrano gradire questa scelta.

«Per noi non c'è un problema di nomi. Italia viva ha assunto una posizione chiara, sia a livello nazionale che locale. Noi rappresentiamo quella componente riformista e moderata della quale la coalizione ha assolutamente bisogno e Milano è la città riformista per definizione».

Ma cercherete di dire la vostra sul programma elettorale?

«Io credo che sia giusto parlare di sfide da affrontare, questo mi sembra il giusto approccio. Il tema della casa, per esempio, è una sfida da affrontare e Sala, con il suo piano, mi sembra abbia gettato le basi per farlo. Milano è una capitale europea che in questi anni è cresciuta molto, anche in modo tumultuoso. Occorre gestire lo sviluppo».

Nel fine settimana ci sarà il Pride, un evento che richiama in città migliaia di persone. Il centrosinistra deve tornare a cavalcare questo tema?

«Guardi, non si tratta di cavalcare o altro. La sinistra deve prendere esempio dal modello Milano, puntando sull'inclusione e sull'apertura al mondo. La comunità Lgbt milanese è la più grande d'Italia, e partecipa attivamente alla crescita della città. Davvero non capisco come mai la Regione insista a non concedere il patrocinio».

Scalfarotto non si candida a sindaco di Milano per il centrosinistra, però è sempre più concentrato sulla città...

«Non si può prescindere da Milano (il regista della manifestazione "due popoli, due Stati" al Parenti è stato lui, compreso l'incontro con la comunità, ndr) perché da qui parte tutto. Il 19 abbiamo programmato un incontro sul contributo del terzo settore, al circolo Caldara».