L'intervista alla parlamentare sul "Corriere del Veneto", 15 gennaio 2021.
Non si pente e anzi difende l'iniziativa del suo partito — Italia Viva — a spada tratta. E a chi critica risponde a tono: «Ci dovrebbero ringraziare, solo così potrà nascere un Governo che faccia il bene del Paese». Daniela Sbrollini (49 anni) è la senatrice vicentina fedelissima a Matteo Renzi.
Tanto da convincerla nel 2019 a passare dal Pd alla (piccola) formazione politica dell'ex presidente del Consiglio, con la quale si è candidata alle ultime elezioni regionali sfidando Luca Zaia.
Senatrice Sbrollini, sui social state ricevendo solo critiche. Anche da chi dichiara di avervi votato...
«Normale che in una situazione drammatica come l'attuale ci siano queste reazioni. Anche se sono convinta ci sia una campagna denigratoria pilotata ad arte, come quando alcuni di noi approdarono in Italia Viva».
Pilotata dal Pd?
«Ci hanno fatto fare il lavoro sporco. Una parte di quel partito ci sostiene, ma non ha il coraggio di dirlo, con grande ipocrisia. Assieme alle critiche ricevo anche messaggi di sostegno da gente comune e presidenti di categorie economiche».
Tutti pensano sia questione di poltrone...
«Se fosse così non avremmo fatto dimettere le ministre e, anzi, avremmo accettato le proposte del premier che ci ha offerto altri incarichi. Come si fa a dire che vogliamo le poltrone se le abbiamo lasciate?»
Perdoni, siamo in piena pandemia. Era il momento?
«È da mesi che chiediamo un confronto su temi e proposte, ma il premier è un muro di gomma. Se non si faceva adesso i soldi del Recovery fund andavano tutti in bonus e mancette. E' merito nostro se sono aumentati i fondi alla sanità».
E quale sarebbe il fine?
«Con questa mossa abbiamo rimesso al centro la politica vera, un governo che utilizza i fondi del Mes (Meccanismo europeo di stabilità, ndr) . Ma non ci saranno elezioni anticipate, bisogna dirlo alla gente».
Già, il voto. Alle ultime regionali il suo partito ha ottenuto lo 0,6 per cento...
«lo non sono stata mai così a posto con la coscienza come adesso».