L'appello pubblicato da "il Giornale di Vicenza", 10 agosto 2020.
«Nei Veneto del dopo emergenza covid ci sono troppe persone che soffrono». A lanciare l`allarme Daniela Sbrollini, candidata a presidente del Veneto di Italia Viva.
«Sono almeno 270mila gli anziani che in Veneto, con invalidità di vario grado, che hanno necessità di assistenza per le necessità primarie. Come ben sappiamo, circa il 10% (27 mila) sono ospiti di residenze assistite. Dall'inizio del l'emergenza queste persone non hanno più ricevuto le regolari visite dei familiari, peggiorando sensibilmente la qualità della loro vita. Solo da qualche settimana ai figli è stato consentito poter visitare i propri genitori per 30 minuti a settimana attraverso un vetro. Quasi che mogli, mariti o figli fossero considerati untori, e non parte integrante del progetto di vita di ogni debole e fragile creatura», ha spiegato Sbrollini.
«Così la situazione è in alcuni casi anche peggiorata. Gli anziani non autosufficienti e le persone con gravi disabilità, si trovano reclusi nelle camere senza la possibilità di riavere quella vita di relazioni, di affetti, di rapporti con i familiari che sono l`unico contatto con la vita esterna. Insomma l'ordinanza del presidente Zaia è quanto mai lacunosa e protettiva solo delle responsabilità dei direttori sanitari. Chiediamo all'assessore Manuela Lanzarin con una lettera-appello che nella più assoluta garanzia di sicurezza e le massime misure di sicurezza per i familiari venga consentito l'incontro e la ripresa della vita di relazione tra le persone impossibilitate a muoversi ed i propri cari», ha sottolineato Sbrollini.
«I parenti vogliono essere parte integrante del mondo che assiste i loro cari, vogliono essere sottoposti alle stesse regole degli operatori che toccano, lavano, imboccano, accudiscono i loro cari, senza distanze di sicurezza. Gli ospiti non sono solo un corpo da conservare, lasciamo che i parenti possano coltivare il loro spirito, altrimenti la vita non ha valore. È disumano che la politica regionale non si preoccupi di ridare dignità, speranza e vita ai nostri anziani. E sono certa che il dolore colpisca non solo i degenti ma anche loro famiglie», ha concluso Sbrollini.