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Sbrollini: «Errore chiudere le scuole. Autonomia, alibi per Zaia»

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Intervista a Daniela Sbrollini di Alessandro Zuin per il Corriere di Verona del 13/09/2020

Il figlio Davide, classe 2010, le è cresciuto in grembo mentre lei sedeva sui banchi della Camera dei deputati, si è fatto senza battere ciglio 5 Leopolde (il convegno politico per eccellenza nell`immaginario renziano) e ha già chiesto a Matteo (Renzi, of course) e a Ettore (Rosato, il vicepresidente della Camera) di diventare coordinatore nazionale dei bambini di Italia Viva. A casa di Daniela Sbrollini, in quel di Vicenza, le cose vanno così: si vive di passione politica a tutte le età. Anche quando si tratta di mettersi in gioco e sfidare l`Invincibile per la presidenza della Regione.

Sbrollini, chi gliel`ha fatto fare di lanciarsi anima e corpo nella competizione elettorale dal risultato più scontato che si sia mai vista?
«L`ho fatto perché non mi è mai mancato il coraggio di affrontare le sfide, sono una sportiva ed è giusto metterci la faccia. Da qui comincia un percorso per il dopo, è un laboratorio politico e un investimento sul futuro. Del resto, abbiamo le liste con più candidati giovani (e più donne) di tutta la platea dei partecipanti, questo è un grande valore aggiunto».

I maligni sostengono che in Veneto il centrosinistra ha più candidati che voli: occorreva proprio dividersi in tanti pezzetti?
«Come si diceva, non avremmo vinto comunque. Perciò io guardo a quello che verrà dopo le elezioni, e mi distinguo: se voi leggete i programmi di Lorenzoni e di Cappelletti (M5S), vi potete rendere conto che sono totalmente sovrapponibili. Vanno separati ma propongono le stesse cose, l`accordo tra Pd e 5Stelle, anche qui, è nei fatti».

Ma Zaia ce l`ha un punto debole? Tre legislature consecutive da governatore non rischiano di essere troppe?
«Intanto, io penso che Zaia abbia abbandonato il Veneto, ora è qui ma sta guardando oltre, a un progetto di respiro nazionale. Già è una forzatura questo terzo mandato».

E i punti deboli?
«Ne ha anche lui, eccome. Intanto non si vuole mai confrontare con gli avversari, ma questa non è una novità. E poi, da governatore, del sociale non si è praticamente mai occupato, mentre nel mio programma la famiglia e la scuola stanno al primo punto».

A proposito di scuola: le lezioni ricominciano domani ma l`impressione è che si vada a tentoni.
«Lo dico da mamma, prima ancora che da politica: io le scuole non le avrei chiuse, è stato un errore. Come dimostra l`esperienza di altri Paesi e grazie al fatto che i bambini risultano meno esposti all`aggressione del virus, si potevano sperimentare soluzioni alternative al blocco totale. E adesso l`errore si ripete: neanche il tempo di ricominciare e molte scuole si fermeranno di nuovo per ospitare i seggi elettorali. L`ho detto anche alla ministra dell`Interno, Lamorgese: in Italia non si devono più chiudere le scuole per le elezioni, basta».

Manco a dirlo, anche lei sarà favorevole all`autonomia differenziata richiesta dal Veneto.
«A dire la verità, io sono e resto una federalista e penso che ciò che serve al Veneto sia un vero federalismo fiscale, non tanto 15 o 20 competenze da rivendicare alla Regione. L`autonomia differenziata è solo un alibi per Zaia e Salvini, che finora non hanno portato a casa nulla in materia di federalismo autentico. E rimango perplessa sulla proposta di legge Boccia, soprattutto per i tempi troppo lunghi».

Da 12 anni lei siede sui banchi del Parlamento italiano: qual è la percezione del Veneto e delle sue rivendicazioni politiche, giù a Roma?
«Una parte della politica nazionale considera il Veneto un modello di eccellenza e di laboriosità, il che è tutto vero. Ma Roma, devo dirlo, si è approfittata della sobrietà e della dignità dei veneti, quando si tratta di chiedere. Purtroppo, rispetto ad altre realtà regionali, noi veneti ci presentiamo ancora troppo divisi; gli altri, sui temi che contano veramente, fanno massa critica e badano a portare a casa il risultato».

Lei si è sempre occupata di sport: si giochi l`asso, in una terra di grandi sportivi come il Veneto.
«Lo sport per me deve stare dentro al welfare. Una proposta per tutte: pratica sportiva obbligatoria e gratuita per tutti i bambini fino a 12 anni, così si combattono l`obesità infantile, la sedentarietà e anche le dipendenze».

Alle Europee del 2014 anche qui, terra di centrodestra, Renzi fece il pieno di voti. Come mai, appena 6 anni dopo, sembra diventato antipatico ai più?
«Sicuramente sono stati commessi degli errori, come l`eccessiva personalizzazione del referendum sulla riforma costituzionale, ma io sono tuttora convinta che Matteo rimanga l`unico politico in circolazione ad avere una visione, strategica e moderna, per questo Paese. Quanto a simpatia, vi posso assicurare che se lui torna a stare in mezzo alla gente ritrova tutta la forza dei primi tempi. Oggi è più difficile di un tempo stare dalla sua parte, gli opportuni: sti sono quelli che lo hanno abbandonato».

Lei si riterrà soddisfatta se il 21 settembre prenderete il...
«Sarò soddisfatta comunque, perché Italia Viva parte da zero e sta costruendo un progetto nuovo. In campagna elettorale sto facendo 5-60o chilometri al giorno, incontro moltissime persone e mi metto in ascolto. Ma rimarrò a disposizione di questo territorio anche dopo le elezioni, perché ci metto la faccia e ci credo tino in fondo»