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Sbrollini, ddl Zan: "Senza compromessi non ci sono i numeri per l'approvazione"

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L'intervista pubblicata da "Il Giornale di Vicenza", 10 luglio 2021.

 

Il Pd vi accusa di coler affossare il ddl Zan?

Tutt'altro, noi lo vogliamo approvare. Il problema che abbiamo posto è semplice ed è dettato dal pragmatismo: così com'è è difficile che la legge passi. Anche con il voto a favore di Italia Viva, Partito democratico e Movimento 5 Stelle i numeri non ci sono. Per questo abbiamo proposto di trovare su alcuni punti controversi, che non piacciono per altro nemmeno alle femministe e ai costituzionalisti, una soluzione di equilibrio.

 

Perché non avete chiesto prima le modifiche? L'articolo 1, che è tra quelli più contestati, è stato inserito con un emendamento della "vostra" Lucia Annibali. Come mai avete fatto questa retromarcia?

Non è una retromarcia. Alla Camera i numeri c'erano e la questione non si poneva. Poi, come avviene sempre, tocca al Senato per eventuali modifiche. In Commissione giustizia abbiamo dovuto registrare il muro del centrodestra e devo dire che io stessa ho delle perplessità sulla definizione che è stata fatta di identità di genere. Ci sono anche altri parlamentari del centrosinistra che sono dubbiosi. Se tornassimo al testo Scalfarotto, condiviso a suo tempo anche dal Pd, riusciremmo a portare a casa la legge.

 

Però il Pd ha chiuso ad una mediazione perché considera la mossa di Italia Viva strumentale.

Il Pd è falsamente ipocrita. Sa benissimo che ci sono suoi parlamentari che chiedono delle modifiche, sa benissimo che senza un compromesso questa legge non ha i numeri per farcela, ma non gli importa. Sta giocando sulla pelle di tante persone che di questa legge hanno bisogno. Ma il Pd vuole solo scaricare su di noi le colpe per mascherare le sue divisioni e per andare appresso ad un partito semi-morto come i 5Stelle. Letta in questo è molto deludente.

 

Voi come voterete il 13 luglio?

Non chiederemo il voto segreto e voteremo a favore.

 

Si è creato in questo caso un asse con la Lega, c'entra qualcosa il Quirinale?

Assolutamente no. Ma è chiaro che per l'elezione del presidente della Repubblica sarà necessario dialogare con tutti.