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Sbrollini: "Col Terzo Polo a due cifre portiamo Draghi al Governo"

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Intervista di Cristina Giacomuzzo, "il Giornale di Vicenza", 12 agosto 2022.

È nato il terzo polo di centro che punta a riportare Draghi al governo. «Sì, perché se c'è una certezza è che i due poli come li conosciamo adesso, di destra e di sinistra, sono destinati a sfaldarsi dopo il 25 settembre perché si sono uniti pensando ai collegi e non al programma». Daniela Sbrollini, senatrice uscente di Italia Viva, riprende la metafora della "nuova casa", lanciata ieri sui social dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, immediatamente dopo l'ok all'accordo con Carlo Calenda di Azione.

«Aggiungerei che questo passaggio rappresenta la prima pietra di questa nuova, bella casa», precisa. Adesso c'è ancora molto da definire a cominciare dalle liste, poi i candidati e il simbolo. Gli incontri su questi ed altri aspetti proseguiranno già oggi. Intanto il patto c'è. E cambia la geografia della politica italiana in vista delle elezioni.

Senatrice Sbrollini, chiariamo: non è nato un nuovo partito. È un accordo. 
È presto per chiamarlo partito. Quella che è stata siglata è una alleanza. È nato un soggetto politico nuovo che camminerà anche dopo il 25 settembre. Nasce perché Italia Viva aveva a cuore di costruire un progetto politico riformista, europeista e Renzi l'ha dimostrato con i fatti.

Cosa intende?
Ha messo davanti il progetto politico prima della sua figura lasciando la leadership della campagna elettorale a Calenda. Un gesto di grande generosità. Hanno entrambi una personalità molto forte. Non era scontato.

Si era ipotizzata una leadership al femminile per la campagna.
Evidentemente non è stata scelta quella strada. Renzi ce lo ha comunicato stamattina (ieri, ndr). Ci ha detto che, per realizzare il progetto politico in cui abbiamo tutti creduto, per cui eravamo disposti ad andare anche da soli al voto, serviva fare un passo indietro. Credo che sia una grande opportunità per il Veneto che apre uno spazio politico importante.

Il politologo Feltrin ieri ipotizzava un peso dal 10 al 20 per cento: concorda?
Sì, a doppia cifra, ed è destinato a crescere. Non mi ritrovo con il paragone con l'esperienza di Monti perché quello era un progetto tecnocrate, il nostro è politico. Ma la forbice che ha indicato, in Veneto e in altre regioni, c'è ed è uno spazio di crescita concreta.

Chi sceglierà il terzo polo?
Le persone che non andavano più a votare ci stanno avvicinando dicendo che rappresentiamo per loro la fiducia di un qualcosa di nuovo. I delusi di FI, della Lega e del Pd. I primi due perché hanno fatto cadere Draghi. I dem perché non sono più il partito che io stessa avevo contribuito a far nascere.

E voi ora cosa siete?
Siamo un soggetto politico moderno, centrista, repubblicano di ispirazione europea. Il programma mette al centro il lavoro, la riduzione del cuneo fiscale, la riforma fiscale. Insomma, si apre una nuova stagione. Il paragone con Monti non regge anche perché Renzi e Calenda nel 2016 sono stati protagonisti di una grande stagione riformista che ora ha trovato continuità con l'agenda Draghi.

E cosa succederà il 26 settembre?
Saremo determinanti al proporzionale. È verosimile che il nuovo governo non avrà stabilità in entrambe le Camere o che la coalizione oggi compatta per convenienza si sfalderà: per quanto Meloni stia studiando da europeista, ci sono enormi differenze in politica estera tra FdI, FI e Lega. Andranno d`accordo? La partita è di nuovo aperta.

Un terzo polo lo vede anche in Veneto?
Sì, per le amministrative a Vicenza, anche continuando a dialogare con +Europa. E pure in Regione. Questa nuova casa politica è solida ed è destinata ad allargarsi e ad attrarre esponenti di calibro.