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Sbrollini: "Autonomia, il testo va migliorato"

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L'intervento pubblicato da "il Giornale di Vicenza", 20 febbraio 2020.

La legge quadro sull'autonomia, preparata dal ministro agli Affari regionali Francesco Boccia, di concerto con le Regioni, dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri il prossimo martedì. La data è stata annunciata l'altra sera, a margine del tavolo di programmazione a palazzo Chigi. Sempre da Roma arriva l'annuncio della frenata di Italia Viva che, oltre che su questo tema, sta prendendo decisioni diverse dal resto della maggioranza, diventando sempre più determinante per il firturo del governo di. Giuseppe Conte. La senatrice Daniela Sbrollinï, coordinatrice per il Veneto di Iv e peraltro componente della commissione della parlamentare per le questioni regionali, segue in prima linea il tema autonomia.

«Non è una novità che Italia Viva voglia l'autonomia - esordisce la vicentina Sbrollini - ma la vogliamo fatta bene e non farlocca solo perché si è in campagna elettorale. In realtà, vedendo la bozza di legge quadro, mi rendo conto che bisogna migliorarla. Così com'è non è ancora sufficiente».

Si tratta di un testo che, per stessa ammissione del ministro durante l'ultima bicamerale il 12 febbraio, è stato rielaborato tre volte. Ma non nella direzione giusta, stando ai renziani.

«Non so come i miei colleghi di Iv che siedono in Consiglio dei ministri procederanno al momento del voto - ammette Sbrollini - ma so che il mio gruppo è fermamente convito che il testo di Boccia sia una proposta che non porta all'autonomia vera. Di più. Mi spingo a dire che neppure al governatore Zaia, così com'è, potrebbe andare bene. A meno che non cambi idea solo perché serve in campagna elettorale. Quel testo non va perché i tempi che si prospettano sono lunghi: due anni. Troppo. Dopo il Com il testo andrebbe analizzato dalle commissioni, affari istituzionali e bilancio, ed emendato. Quindi, adottato in aula. Ma questo testo non va bene già adesso perché esclude il passaggio di tutte le competenze che costano e quelle che non sono legate ai livelli essenziali di prestazione, Lep, perché quelle hanno una strada a parte con il commissario. E quindi cosa resta? Quali competenze si vogliono dare alle Regioni? Quelle che già hanno. Ecco svelato il bluff messo in piedi in vista del voto regionale di primavera. Ma dove sta la vera autonomia? In commissione sono intervenuta per chiede a Boccia una riforma seria».

Nel frattempo, il provvedimento di Boccia potrebbe essere affrontato e votato al Consiglio dei ministri. A meno che anche quello di martedì prossimo non sia l'ennesimo annuncio, stavolta dal sapore di scherzo, guarda caso in occasione dell'ultimo di carnevale.