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Sardegna, Cucca: "Solinas capace, gli assessori meno"

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Intervista di Luigi Almiento, "l'Unione Sarda", 16 maggio 2022.

«Non c'eravamo no: perché non ci hanno invitati». Reticente su temi come i nomi degli assessori che ritiene inefficienti, Giuseppe Luigi Cucca, 64 anni, avvocato basano trapiantato a Nuoro, senatore di Italia Viva, sul vertice del centrosinistra regionale che si è svolto senza Iv, l'altro giorno, parla invece a ruota libera.

Sarà che il vostro unico consigliere, Franco Stara, è ora nel gruppo Udc e quindi nel centrodestra?
«Stara ha detto in modo inequivocabile che è di Italia Viva e ha le mani libere rispetto alla maggioranza. Questo però non gli impedisce di votare a favore dei provvedimenti della maggioranza che fanno bene alla Sardegna».

Un po' qui, un po' lì?
«No, tutto qui nel centrosinistra. Non esserci in una riunione in cui ci sono i Cinque Stelle non è stata una rinuncia dolorosa: dove ci sono loro, è assai difficile vederci nei paraggi. E poi, sono prove tecniche che il centrosinistra sta facendo, schermaglie iniziali e mancano due anni alle Regionali, quindi quella riunione conta ben poco sul piano pratico».

A proposito: per il voto sarete schierati con...
«Me lo chiedete due anni prima? È un po' presto: la situazione è in evoluzione».

Alle Regionali Iv vorrà come presidente...
«Sempre due anni mancano: non ho alcuna intenzione di sparare nomi a casaccio».

Nel frattempo, Iv si consolida.
«Allude a Elvira Evangelista e Nardo Marino? Ci hanno chiesto di entrare e li abbiamo accolti a braccia aperte».

Detta cosi, sembra che reclutiate anche leghisti, ad esempio.
«Allora sembra male, proprio male. In ogni caso, il problema ben difficilmente si porrà, a voler fare previsioni: nessun leghista ce lo chiederà. Non ci sarà nemmeno l'imbarazzo di dire di no».

Che voto dà alla Giunta?
«Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».

Lei è avvocato, ma siamo sul giornale.
«Non faccio nomi nemmeno sotto tortura: sono avvocato e barbaricino, quindi una brutta gatta da pelare».

In subordine, direbbe lei, che voto dà al presidente?
«Christian Solinas è estremamente capace e politicamente forniate. Alcuni assessori sono deludenti, ma non lui: il mio giudizio è buono, anche se per i componenti della Giunta avrebbe dovuto fare alcune scelte diverse. Mi auguro che le corregga ora con il rimpasto: so che il presidente debba barcamenarsi tra gli equilibri politici, ma è il momento di riprendere a governare».

È stata fruttuosa, la visita dell'ex ministra Maria Elena Boschi a Cagliari e nella sua Nuoro?
«Boschi ha sempre avuto un occhio di riguardo per la Sardegna. Nell'Isola tutti mi danno il merito di aver salvato dalla chiusura la Camera di commercio di Nuoro, che era la terza più produttiva in Italia. Invece io l'ho solo chiesto a Maria Elena Boschi e lei ha convinto l'allora premer Matteo Renzi a salvarla. È merito di Maria Elena, non mio».

E così, solo Oristano è rimasta fregata.
«Non era la terza Camera più produttiva in Italia. Ricordo che nei parlai con la ministra dell'epoca, Marianna Madia: mi disse che Nuoro non aveva bisogno della Camera di commercio perché bastava spostarsi in treno a Sassari quand'era necessario. In treno, avete capito? Lo scartamento ridotto di Nuoro! Non sapeva di cosa parlava».

La riforma sanitaria, le piace?
«Nemmeno un po', soprattutto per la distruzione che ha portato negli ospedali del centro Sardegna. Il San Francesco di Nuoro è mortificato, molte eccellenze se ne sono andate, mancano medici, infermieri e materiale sanitario. Devastato. Stesso discorso a Macomer, e anche il San Martino di Oristano non sta per niente bene. Non è la Sanità che vogliamo. Nuoro e il centro sono periferia della periferia, marginali. Il manager As1 Paolo Cannas e alcuni che l'hanno preceduto hanno lavorato sodo, ma possono poco».

Le piace almeno la continuità territoriale?
«Si, ma quella della Corsica. Ciò che sbaglia questa Giunta è non capire che, per ottenerne una soddisfacente dall'Ue, Governo e Regione devono chiederla in modo compatto e non soltanto per i residenti nell'Isola, perché cosi si uccide il turismo».

Chi vincerà le Regionali?
«Prima ci sono le Politiche. Ma da subito, bisogna lavorare su sanità, continuità territoriale e disoccupazione, che sono urgenze».

Ok, chi vincerà le Politiche?
«Se sapessi fare pronostici, giocherei al Superenalotto».