Il Consiglio dei ministri autorizza lo spalmamento del disavanzo da 2,2 miliardi di euro in dieci anni. Le dichiarazione dei nostri parlamentari.
Nella serata del 23 dicembre, il Consiglio dei Ministri - alla presenza del governatore della Sicilia, Nello Musumeci - ha dato il via libera al decreto Salva Sicilia.
La Regione Sicilia, grazie a questa norma, in cambio della spalmatura del disavanzo in dieci anni, dovrà concordare con Roma un piano di riforme per ridurre la spesa.
"Bene il testo approvato in Consiglio dei Ministri, siamo soddisfatti del recepimento delle nostre proposte. Ora Musumeci faccia le riforme che servono alla Sicilia, siamo stanchi del suo immobilismo”, ha commentato il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone.
"Sulla vicenda della norma relativa alla Regione Sicilia, abbiamo raggiunto l'obiettivo: alla misura di favore per la regione - ovvero la possibilità di spalmare il disavanzo su 10 anni - si è aggiunta la nostra proposta, accolta integralmente, cioè di affiancare precisi obblighi di riduzione della spesa corrente che dovranno prendere corpo nei prossimi 90 giorni, altrimenti il periodo entro cui il disavanzo potrà essere spalmato tornerà a 3 anni", ha spiegato Luigi Marattin, in serata.
"Esprimo soddisfazione per l'approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del provvedimento 'Salva-Sicilia'. Adesso il presidente Musumeci ha 90 giorni di tempo per presentare un piano di riforme strutturali da approvare, così come avevamo detto. Non ci sono più alibi e più scuse adesso. È arrivato il momento di mettersi a lavoro", ha aggiunto il parlamentare regionale di Italia Viva, Luca Sammartino.