parlamento

Saccardi: «Vogliamo una città riformista. Italia Viva cresce, i Dem in crisi»

Le attività ed i successi che portiamo avanti dipendono dall'impegno di ognuno di noi. Ogni contributo è importante.
dona italiaviva

Intervista a Stefania Saccardi su "Il Tempo" del 29-05-2024

di Aldo Torchiaro

La candidata sindaca di Renzi, Stefania Saccardi: «I dem hanno evitato le primarie». Sul ballottaggio: «Ci auguriamo che tutti siano disponibili a parlare con noi. Bisogna parlare di programmi e di prospettive per il capoluogo»

... A Firenze si decidono i destini del Nazareno. Stefania Saccardi è la candidata sindaca di Italia Viva e delle liste civiche alleate. È la protagonista della campagna elettorale che potrebbe portare il Pd a guida Schlein a perdere per la prima volta nella storia la guida del capoluogo toscano.

Matteo Renzi dice: «Ha sbagliato Nardella, il Pd è stato autoreferenziale». Dove si sono separate le strade?

«Noi avevamo chiesto di fare le primarie in modo da scegliere la persona più rappresentativa della coalizione. Ma il Pd non le ha volute fare».

Proprio il Pd di Elly Schlein, che guida il partito grazie alle primarie, non le ha volute fare?

«No, è un paradosso. Noi le avremmo corse e le avremmo anche vinte».

Ne è così certa?

«Nelle elezioni del sindaco la persona non è irrilevante. Non si sceglie un'area politica per appartenenza ideologica ma un sindaco, una figura che ci garantisce, ci rappresenta».

Chi ha deciso di candidare la sua sfidante dem, Sara Funaro?

«Una fumosa riunione nelle segrete stanze. Con il bilancino delle correnti e poi con una consultazione serrata con tutti coloro che ponevano il veto su di noi. Hanno chiesto a Avs e poi hanno provato fino all'ultimo secondo con il M5S. Quando hanno posto il veto - scritto - su di noi, per noi era impossibile entrare. Non si può entrare in un ristorante dove la tavola è apparecchiata per altri, che hanno scelto il menù a loro gusto. Non a caso nell'ultimo sondaggio abbiamo visto che la candidata scelta dal Pd prende meno voti della sua coalizione».

Intanto vedo nei sondaggi la doppia cifra per la sua candidatura.

«Siamo dati tra l'11.5% e il 12.5% e possiamo crescere ancora. Stiamo avendo grandi riscontri. Il Pd ha iniziato ad avere preoccupazioni serie, ha iniziato a dire che la partita sarà tra il Pd e Eike Schmidt. Hanno iniziato a parlare di voto utile. O di là o di qua. Prendendo in giro gli elettori: tutti i voti sono utili, soprattutto alle amministrative. Non si vota per appartenenze ma per fiducia nella persona».

E voi chi rappresentate?

«Una proposta innovativa che si inserisce nell'agenda di una Firenze riformista: grandi opere e sviluppo, ma insieme a politiche sociali basate sull'autonomia e non sull'assistenzialismo».

Cosa rimproverate alla gestione di Nardella?

«Firenze è stata abbandonata, trascurata. Soprattutto negli ultimi due anni e mezzo. È stata tradita anche la sua vocazione alla bellezza, che vedo mortificata. Sara Funaro poi sta facendo una politica alla "meno peggio", dicendo che sono loro l'unica scelta di centrosinistra. E mente, se dice che non esiste una opzione riformista importante come la nostra. Forse anche nel Pd hanno capito di non aver indovinato la loro candidata: non a caso nell'ultimo sondaggio abbiamo visto che Funaro come candidata sindaco prende meno voti dell'insieme della sua coalizione. Un indicatore chiaro».

Come si comporterà Italia Viva al ballottaggio?

«I matrimoni si fanno in due, no? Ci auguriamo che tutti siano disponibili a parlare con noi. Parleremo con tutti, senza preclusioni. Staremo a vedere cosa succede, bisogna discutere di programmi e di prospettive per Firenze e mettere fine alla stagione delle guerre ideologiche».

Se il Pd perde Firenze?

«Un minuto dopo al Nazareno dovranno trarne le conseguenze. Sarebbe una sconfitta irrimediabile per Nardella ma anche per Schlein».