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Saccardi: "Con Italia Viva arriveremo in Palazzo Vecchio"

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Intervista di Ernesto Ferrara, la Repubblica - Firenze, 22 novembre 2019

«Italia Viva sta crescendo, ci sono ampi spazi. Entro giugno avremo un gruppo in tutti i Comuni toscani, presto avremo una sede a Firenze e arriveremo anche in Palazzo Vecchio. Senza mai però mettere in discussione l'amicizia e il sostegno a Dario Nardella».

Chissà se alla fine sarà pure la coordinatrice regionale di Italia Viva, il partito a cui a sorpresa ha deciso di aderire, di certo Stefania Saccardi, assessora toscana alla sanità, è con l'eurodeputato Nicola Danti in cima alla piramide organizzativa del renzismo toscano. E dal vertice punta in alto: «Il nostro obiettivo è superare il 10% con la lista alle prossime elezioni regionali».

Saccardi, volete fare col Pd toscano quel che Renzi teorizza con quello nazionale, quel che Macron ha fatto ai sociali francesi?
«Siamo in coalizione e l'intento è far restare la Toscana in mano al centrosinistra, noi daremo una mano. E anzi saremo strategici per intercettare persone che non si sentono interamente rappresentate dal Pd oppure non andrebbero a votare».

Lei era la nemica numero uno di Giani. In estate quando era ancora nel Pd strinse il "patto del castello" con Ceccarelli e Nencini per sfidarlo. Ora che Giani sta per incassare l'ok sarà disperata...
«Oggi sono in un altro partito, la scelta del candidato spetta al Pd che è azionista di maggioranza nel centrosinistra. Se Giani diventerà il candidato della coalizione Italia Viva lo sosterrà e anche io, ovvio. Del resto non è una questione personale, io ed Eugenio non abbiamo mai litigato. Ero solo tra coloro che avevano dei dubbi...».

Però il suo leader Renzi non ne ha mai avuti: le telefonò addirittura per chiederle di farsi da parte e lasciar spazio a Giani, ricorda?
«Smentì quella telefonata e io una dichiarazione diretta di Matteo in questo senso non l'ho mai sentita. Poi si possono avere opinioni diverse no? Comunque questa ormai è storia. Io ero solo tra coloro che sostenevano andasse fatto un altro percorso, di cui siamo stati incapaci. Resto invece capace di cambiare idea. Quel che conta a questo punto è mettere insieme una coalizione solida e un programma forte».

Ritiene che per il centrosinistra il rischio di perdere con Giani candidato sia più alto o l'opposto?
«I rischi li corriamo a prescindere dal candidato. Servirà un programma innovativo e che contestualizzi i dati toscani nella realtà senza inseguire le favole dei leghisti. Ognuno degli alleati dovrà rinunciare a un della propria identità, specie sulle infrastrutture. Italia Viva è pronta a proporre misure shock per l'economia in grado di creare decine di migliaia di posti di lavoro in settori come green economy e la cultura. Sulle aziende approccio nuovo: meno assistenzialismo e più sostegno a chi è competitivo. Grande attenzione all'agricoltura. I valori dei toscani dovranno essere in cima: solidarietà, accoglienza, antifascismo. Basta con l'idea del sindaco della Toscana, a noi serve proprio l'opposto: uno in grado di fare sintesi. E basta anche parlare di discontinuità: è sbagliato, il buon lavoro che il centrosinistra ha fatto andrà difeso, basta vedere le opere anti alluvioni che ci hanno salvato».

Difenderete anche le liste d'attesa? Lei è accusata di aver abbandonato la sanità in questi mesi, come risponde?
«Rispondo che è falso, basta guardare la mia agenda. I dati delle liste d'attesa stanno migliorando e stiamo rientrando nei parametri. Dobbiamo avere l'ambizione di risolvere in via definitiva il tema incrementando la collaborazione col privato sociale. È un ragionamento che vale per il futuro, anche per l'emergenza: le associazioni di volontariato possono aiutarci a garantire coperture migliori».