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Rosato: "Subito un grande piano di investimenti per il rilancio del Paese e no a nuove tasse"

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Intervista di Adolfo Pappalardo, "il Mattino", 1 dicembre 2020. 

 

 

«Di cabine di regia e task force ne abbiamo viste tante forse un po' troppe. Senza dimenticare come un Vittorio Colao l'abbiamo già avuto: e il suo lavoro l'abbiamo messo in un cassetto», ragiona Ettore Rosato, vice presidente della Camera e coordinatore nazionale di Italia Viva. E su un eventuale rimpasto smentisce qualsiasi pressing dei renziani: «Mai posto questo tema».

Onorevole quale è il quadro?
«C'è una grande preoccupazione per la più grave crisi economica dopo la seconda guerra mondiale e un'emergenza sanitaria tutt'altro che superata. Siamo preoccupati per la salute dei nostri concittadini: ci sarà ancora da lottare e cercare di far rialzare questo Paese dal punto di vista economico».

Ricette?
«È il punto centrale che poniamo a Conte e alla maggioranza: abbiamo bisogno di mettere a disposizione delle imprese strumenti che consentano il rilancio degli investimenti privati. E non parliamo solo grandi imprese ma anche di semplici commercianti e professionisti che più hanno sofferto per questa crisi Covid. E, ancora, serve un grande piano di investimenti pubblici che parta subito per infrastrutture materiali e immateriali. Basti pensare solo alla banda larga che non arriva a grandi zone del nostro Paese e servirebbe anche per la didattica a distanza».

Non si è fatto abbastanza sinora?
«Sinora con i decreti ristori abbiamo dato una piccola parte di risposte a carattere emergenziale: sempre sul piano dell'assistenza ma mai sul rilancio e sulla ripresa. E su questo devono essere usate le risorse europee».

Crede che questa squadra di governo debba subire dei cambi?
«Il tema non è il rimpasto delle persone ma il rimpasto del modo di fare e dei progetti da portare avanti. Dopodiché come ha detto il Pd in aula e in tante occasioni viene un tema di adeguatezza della squadra di governo».

Quindi qualche ministro è inadeguato?
«Non c'è alcuna aggettivazione negativa di chi è oggi al governo, ma serve adeguatezza al tempo e alla sfida. Però non è questo il punto centrale del problema e non siamo stati noi a porre questa questione. Noi abbiamo solo il difetto di quelli che parlano chiaramente: e alla fine le nostre preoccupazioni si manifestano dopo qualche mese in tutta la loro attualità. Una tra tutte la scuola che è stata maltrattata non solo nella prima fase dell'emergenza Covid ma anche in questa».

Poniamola diversamente: serve un cambio dell'agenda di governo?
«Noi siamo in ritardo sulle misure per far ripartire questo Paese. Dovevamo dare un'accelerazione anche nei mesi passati perché non è un compito in classe, bisogna consegnare dei progetti all'Unione Europea che poi vanno realizzati. Siamo indietro? Le impressioni sono queste».

Per questo il premier Conte annuncia una task force monstre che potrebbe arrivare a 300 persone.
«È come per la vicenda dei navigator: alla fine sono gli unici che hanno trovato lavoro... Quest'ipotesi è assurda: noi abbiamo bisogno di far lavorare la pubblica amministrazione, le decine di migliaia di quadri e dirigenti che abbiamo. Magari semplificando le procedure non creandone altre».

A proposito di super manager: si ricorda l'investitura di Vittorio Colao?
«Appunto: un Colao l'abbiamo già avuto e il suo lavoro l'abbiamo messo in un cassetto, Conte eviti di ripetere gli stessi errori».

Ci sarebbe anche il progetto di una cabina di regia allargata.
«La cabina di regia deve essere il Consiglio dei ministri e il confronto con il Parlamento non inventarsi altri strumenti. Noi siamo sempre stati disponibili al confronto e anche questa volta non vogliamo vedere burocratizzare scelte con la scusa di semplificarle e invece sprecare soldi pubblici con qualche altra motivazione. Per noi di Italia Viva c'è la consapevolezza che questi soldi che arriveranno sono i debiti che pagheranno i nostri figli e i nostri nipoti. E o è un debito buono come ha detto Mario Draghi e quindi serve per rilanciare il Paese oppure le prossime generazioni ce ne chiederanno conto».

Intanto qualcuno teme una patrimoniale.
«È una follia parlare di nuove tasse di questi tempi. Bisogna piuttosto dare incentivi e strumenti alle aziende per investire, non mandare segnali negativi».

Non è che servono due vice premier a Conte. O forse ne vuole uno anche Iv e non se ne fa nulla?
«Non chiediamo nessun vicepremier ma se dare un vice al Pd e uno all'M5s può servire per rafforzare il governo allora è una buona scelta».