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Rosato: "I sondaggi non ci rappresentano. Il Pd lasci il M5S e guardi ai riformisti"

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Intervista di A. Bul., "il Mattino" e "il Messaggero", 14 giugno 2022.

Felici della rielezione di Marco Bucci a Genova (centrodestra), soddisfatti per il bis di Sergio Giordani a Padova (centrosinistra). Alle amministrative di domenica, Italia Viva correva con alleanze a geometria variabile. «Siamo riformisti - spiega Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e coordinatore del partito fondato da Matteo Renzi - alternativi alle politiche di Salvini e della Meloni ma anche a quelle di Conte e di Landini».

Presidente Rosato, Renzi sostiene che Italia Viva potrebbe superare il Movimento 5 stelle alle prossime politiche. Eppure i sondaggi vi attribuiscono il 2%.
«Il voto di domenica dimostra che ci stiamo radicando sempre di più. Le nostre decine di sindaci eletti anche in questa tornata sono il segno di un partito che non è rappresentato dalle rilevazioni demoscopiche. Succede anche ai Cinque stelle, ma al contrario: Conte fa l'1,3 a Padova, il 2,2 a Piacenza e il 2,5 a Messina».

Dunque la soglia di sbarramento alle prossime politiche è a portata di mano?
«I sondaggi fotografano la realtà in un certo momento, poi però c'è la politica, la proposta che si mette in campo quando ci sono le campagne elettorali da affrontare. E anche se questa era una tornata di amministrative, a noi lascia un sorriso stampato sulla faccia».

A Verona però Flavio Tosi, che sostenevate con Forza Italia, non arriva al ballottaggio.
«Siamo soddisfatti del risultato complessivo e del contributo che abbiamo dato per definire candidature non appiattite su populismi di destra e di sinistra. In alcuni casi ci siamo presentati in coalizione, penso a Genova con Bucci o a Padova con Giordani, in altre da soli come terzo polo. A Carrara abbiamo corso con il nostro Cosimo Ferri e i risultati ci hanno dato ragione»

E il referendum? Italia Viva era schierata per il Sì.
«Nessuno di noi si è mai illuso che il quorum potesse essere raggiunto. Ma c'è un dato positivo: 7 milioni di italiani hanno dimostrato di considerare importante la battaglia per una giustizia più efficiente e più equilibrata. Una battaglia che continuerà a essere la nostra, da domani come nella prossima legislatura».

Salvini però vi ha accusato di non aver fatto campagna elettorale.
«Certo che l'abbiamo fatta, Matteo Renzi ha perfino scritto un libro sulla giustizia con cui ha girato l'Italia»

Che farete alle politiche? Andrete da soli o cercherete di ricucire col Pd?
«Al voto manca ancora un anno. Però mi auguro che il Pd apra una riflessione: perché rinunciare a stare con i riformisti per farsi abbracciare dai grillini in dissoluzione? È una decisione di Enrico Letta: noi siamo alternativi a Salvini e alla Meloni, ma anche a Conte e Landini».

E Calenda? Alle comunali vi ha accusato di giocare su due "forni".
«Abbiamo fatto quello che ha fatto lui, che a Verona e Carrara è andato col M5s invece di sostenere il nostro candidato. E potrei fare molti altri esempi. Ma guardare indietro non serve a niente. Gli italiani ci chiedono di unire le forze che hanno posizioni compatibili nell'interesse del Paese, non di un singolo leader».

Dunque insieme in un grande centro, magari anche con Pd e Forza Italia?
«Chi oggi sostiene Draghi in modo serio non credo possa buttare via tutto, appoggiando leader che si propongono esattamente il contrario. Conte aveva fatto un Pnrr opposto a quello di Draghi: è uno dei motivi per cui Italia Viva ha lasciato il governo. È necessario che chi crede nel lavoro dell'attuale esecutivo sappia rompere vecchi legami ed essere coerente con un percorso che fa bene al nostro Paese».