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Rosato: "Per ripartire, fondi e semplificazione"

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Intervista di Alfredo Quarta, "il Resto del Carlino", 14 maggio 2020.

Semplificazione, decreto rilancio e situazione politica. Di questo parlerà Italia Viva nell'appuntamento via Facebook (sul canale del partito) di venerdì 22 maggio alle ore 18.30 al quale parteciperà il coordinatore nazionale del partito Ettore Rosato.

Onorevole Rosato, all'inizio della pandemia il rapporto tra Stato e Regioni non è stato idilliaco, basti pensare allo stop alle scuole voluto dal governatore Luca Ceriscioli e il ricorso al Tar del governo. Adesso siamo entrati nella fase 2 e qualche «guerriglia» ancora c'è. Cosa ne pensa?
«Mi auguro che si proceda nella piena concordia perchè non può esserci una contrapposizione di questo genere, un qualcosa che la gente non capisce e non accetta».

Il 18 maggio riapriranno numerose attività: era quello che Italia Viva sollecitava.
«Si deve andare avanti e credo che alle Regioni debba essere affidata la valutazione dell'impatto sui singoli territori. Allo stesso tempo si dovranno avere regole omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale».

L'industria è ripartita ma sente il peso della crisi generale.
«È importante che arrivi il sostegno economico dello Stato che significa immettere liquidità subito. Ma quello che mi preoccupa maggiormente è il turismo, l'accoglienza e la cultura che avranno un calvario lungo».

Per il turismo, settore sul quale le Marche puntano molto, cosa si può fare?
«Servono investimenti e semplicità rispetto all'attuale bonus turismo che spero venga corretto. Occorre una semplificazione delle norme con i soldi che devono arrivare subito nelle tasche dei cittadini e degli imprenditori. Si deve smettere con la complessità della burocrazia».

Se ne parla da tanto ma senza correttivi significativi.
«Questa è l'occasione per farlo altrimenti si ammazza l'economia. Abbiamo bisogno di sbloccare almeno una parte dei 120 miliardi di opere pubbliche e, per farlo, dobbiamo seguire l'esempio dell'Expo di Milano o del ponte Morandi di Genova con un commissario e un controllore. Se partiamo con un quarto di questi interventi dia mo un colpo di reni al sistema economico».

Ma c'è sempre la paura dei furbetti.
«Bisogna cambiare cultura e finirla con la politica del sospetto. I furbetti ci saranno sempre, con o senza burocrazia. Pensi alle autocertificazioni per muoversi, che saranno abolite: quanti hanno trasgredito? Alcuni, non tanti. Ecco, quelli sono i furbetti che però non possono bloccare tutto il Paese. La stragrande maggioranza degli italiani sono persone corrette e lo hanno dimostrato in questa occasione».

Le Marche hanno un tessuto economico che poggia sulla piccola e media impresa che ha assoluto bisogno di essere sostenuta. Che ricetta avete?
«Oltre a soldi freschi occorre la riduzione della tassazione. Siamo soddisfatti per il taglio dell'Irap e per le misure di sostegno per le aziende approvate in queste ore. Bene anche che si trovi un accordo sulle misure per far emergere dal sommerso e dall'illegalità lavoratori che risultavano senza tutele e senza controlli».

Onorevole, inevitabilmente ci sarà un aumento della disoccupazione. Basti pensare all'estate che sta per entrare dove molti stagionali rischiano di restare fermi.
«Dobbiamo prevedere forme di cassa integrazione anche per gli stagionali. Ma la cosa migliore che si può fare è quella di dare soldi alle imprese ed evitare che i lavoratori stiano a casa».

Rosato, il governo andrà avanti?
«Va avanti se si fanno le cose. lo sono ottimista purchè alla politica degli annunci si anteponga quella dei fatti che poi vengono illustrati. Insomma no a una politica populista».

Senta, per il voto regionale quale data le sembra più opportuna? 
«Abbiamo già dato l'ok per la finestra autunnale e quindi credo che verrà fissato a ottobre».

Nelle Marche la trattativa nel centrosinistra si è bloccata per l'arrivo della pandemia. Sul tavolo c'è il nome del sindaco Maurizio Mangialardi già scelto dal Pd. Cosa fate?
«Decideranno gli esponenti marchigiani del partito. Se posso dare un suggerimento dico che non si possono prendere i pacchetti preconfenzionati e quindi auspico una riflessione sul quello che sarà il candidato».

Cosa pensa di un eventuale ritorno in pista del governatore Ceriscioli, con il quale lei ha avuto qualche attrito?
«Non ho avuto nessun problema con lui, forse il contrario, ma Ceriscioli ha fatto una scelta (non si vuole ricandidare, ndr) che va rispettata. Se poi cambia idea dovrà dirlo lui».