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Rosato: "II Pd vuol federarsi con i 5S. Progetto che non ci riguarda"

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Intervista di Alessandro Di Matteo, La Stampa/Il Secolo XIX, 6 gennaio 2020.

Ettore Rosato, Pd e M5s hanno anticipato la verifica. C'è un "club ristretto" nella maggioranza?
«È utile che i due segretari di partito si incontrino. Poi, il fatto che abbiano la necessità di dare tanta pubblicità all'incontro è indice che hanno trovato sintonia tra di loro. Bene!».

Non è un mistero che Zingaretti abbia in testa un "nuovo bipolarismo", Salvini da un lato e il centrosinistra guidato dal Pd dall'altro. Non temete di essere danneggiati da questo possibile asse Pd-M5s?
«È legittimo che Zingaretti abbia le sue ambizioni. Detto questo, se Pd e 5 Stelle legittimamente intendono fondersi... Questo non è un progetto che ci riguarda».

Di Maio e Zingaretti pare abbiano trovato un'intesa su un proporzionale con sbarramento al 5%, una soglia a rischio per Iv stando ai sondaggi. Che ne pensa?
«Abbiamo detto più volte che il 5% per noi va bene, però non commenterei incontri di altri di cui onestamente non so nulla».

Martedì ci sarà il vertice sulla prescrizione. Se M5S accettasse di ragionare sulla proposta Pd voi ci stareste?
«Onestamente finora nessuna riunione è stata convocata. Ma auspichiamo che la maggioranza trovi un'intesa su un tema - quello della prescrizione e più in generale della giustizia - su cui è necessario evitare la demagogia giustizialista che poco ha a che fare con la nostra Costituzione. Bisogna rendere più rapidi i processi ed evitare ai cittadini calvari eterni e costosi, che sono imposti dalla norma Salvini-Bonafede sulla prescrizione».

Tornerete a dare battaglia contro la norme del decreto "Milleproroghe" su Autostrade?
«Mi sembra logico, avendo votato noi contro in consiglio dei ministri. Per noi il tema centrale è rimettere in moto l'economia. Lo si fa sbloccando i cantieri e abbassando le tasse. Non facendo scappare gli investitori con norme dal sapore statalistico che non aiutano neanche a risolvere problemi veri, come la responsabilità del concessionario per quello che è avvenuto a Genova».

Comunque, la verifica pare slitti a dopo il voto in Emilia Romagna. Volete capire se il governo regge?
«Non credo rischi il governo, non vedo cosa possa entrarci il voto in Emilia Romagna con la vita di questo governo. Peraltro la maggioranza si presenta su posizioni diverse in Emilia Romagna. E Bonaccini vincerà, per le cose che ha fatto nei suoi anni di governo e non per quello che avviene a Roma».

M5S perde pezzi ogni giorno, ma Renzi dice che la legislatura andrà avanti. Come è possibile se il principale gruppo che sostiene il governo si sfalda?
«È un processo in atto da tempo. Sono convinto anche io che non pregiudicherà la vita del governo. Certo, il Movimento 5 Stelle è nato per fare opposizione. Oggi alla prova del governo e di dire dei sì dimostra la sua fragilità».

Quali richieste porterete al tavolo della verifica?
«Per noi prima di tutto viene la ripresa economica in questo paese: diminuzione delle tasse e lotta all'evasione fiscale, sblocco dei 120 miliardi di opere ferme e semplificazione per la vita di cittadini e imprese. Su questo e sulle misure a favore delle famiglie pensiamo di dover dare un contributo che faccia ripartire l'azione del governo. Insomma: meno parole e più azione di squadra».

Sapete che gli alleati rimproverano proprio a voi di non fare gioco di squadra e di trovare sempre distinguo...
«Per fortuna che lo abbiamo fatto, sull'aumento dell'Iva, sulla plastic tax, sulle tasse sulle macchine, sui telefonini, sulle bibite! Abbiamo evitato gravi errori a questo governo. Siamo un po' coscienza critica. Ma mi sembra che poi il punto di caduta a cui si è arrivati ci abbia dato ragione».