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Rosato: Il partito unico si fa. Schlein o Bonaccini? Parlano di art.18

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L`intervista a Ettore Rosato per “Il Dubbio”  di Giacomo Puletti

GIACOMO PULETTI

Onorevole Rosato, visti gli scambi di vedute tra Renzi e Calenda nelle ultime settimane la domanda è d'obbligo: questo partito unico liberale e riformista si fa o non si fa?

Aldilà della comunicazione che ogni tanto può essere un po' vivâce, penso che ci sia una forte consapevolezza e una grande sintonia tra.i diri genti di Italia viva e di Azione, a cominciare da Carlo Calenda e Matteo Renzi, sulla necessità e sulla grandissima opportunità di costruire questo nuovo partito insieme. E sono sicuro che, quando si concretizzerà, questa sarà una scommessa vincente.

Con quali tempistiche ci arriverete?

Diciamo che bisogna arrivare alle Europee con un partito strutturato. Tuttavia fare un partito non è uno scherzo, e lo dico per esperienza vissu ta. Penso che nei prossimi mesi metteremo tutti il piede sull'acceleratore nella consapevolezza di dover evitare di andare fuori strada.

Renzi ha sempre detto che alle Europee il terzo polo sarà primo partito: non è che dopo i risultati delle Politiche e delle Regionali dovete ripensare l'obiettivo?

No anzi, il risultato delle Regionali ci ha confermato il risultato delle Politiche in Lombardia con Letizia Moratti, mentro nel Lazio abbiamo pagato il prezzo delle liste civiche e anche dell'alleanza con il Pd. Ma è anche vero che nel Lazio non ci aspettavamo chissà quale risultato. Il nostro campo di gioco saranno le Europee, dove arriveremo preparati e con una squadra più ampia di quella che abbiamo messo in campo alle Regionali

Diciamo che il risultato delle Regionali è frutto della lista civica di Moratti...

Chi ha votato la Moratti ha votato l'opzione sul terzopolo. Non è chequegli elettori facessero riferimento ad altro. Strategicamente avremmo potuto fare una lista unica, è vero, ma non era questa la nostra preoccupazione.

Proprio in Lombardia più Europa ha deciso di sostenere Majorino, eppure un grande contenitore liberal democratico sembra essere la giusta destinazione anche per loro: gli farete posto?

La porta è più che aperta. Siamo interessati a lavorare con loro come siamo interessati a lavorare con tutto quel mondo ampio di area popolare, riformista e liberale che c'è in Italia e che vuole costruire con noi una casa nuova. Questa scommessa si vince se siamo capaci di ossere aperti e inclusivi ma anche coerenti, con un progetlo comprensibile per gli italiani. Che è fatto di valori e toni moderati e contenuti innovatori e rifornisti.

Sempre che Calenda non si stanchi prima del fatto che lui mette voti e soldi, mentre voi prendete i posti, come alle Regionali...
Penso chegli eletti siano tutti eletti del terzo polo, non di Azione o Italia viva. E quegli eletti lavoreranno con questa impostazione e con serietà di approccio, Che poi rappresenta lo stile che stiamo usando anche in Parlamento.

Dalle primarie del Pd si aspetta una nuova leadership capace di comunicare con voi?

Ho grande rispetto per il dibattito nel Pd, che vede un confronto tra il presidente dell'Emilia-Romagna e l'ex vicepresidente dell'Emilia-Romagna. Entrambi impegnati a dire che bisogna reintrodurre l'articolo18 e cambiare il Jobs act. Poi per noi il dialogo, soprattutto su base delle realtà locali e regionali resta aperto con tutti, a destra come a sinistra, con le forze più equilibrate e non populiste.

Se Vincesse Schlein riuscirete a convincere i riformisti del PD a venire da voi?

È un gioco a cui non voglio partecipare. Il Pd faccia il suo dibattito congressuale, noi dialogheremo con chiunque sia il segretario. Ma dialogheremo sui contenuti, non sul cognome del segretario. Eppure nel Pd si parla ancora di Renzi, come mai?
Matteo non fa più il segretario del Pd da tanti anni ma continuano a parlarne, chissà, magari lo inseriranno anche nello Statuto.

Dall'altra parte il vostro obiettivo è prosciugare Forza Italia, che a un anno dall'invasione russa dell'Ucraina mette ancora in difficoltà il governo, almeno a parole: che ne pensa?

Sulla politica estera in generale e in particolare sulla situazione ucraina noi lavoreremo sempre per valorizzare gli elementi di unità nel paese.
Quindi se vediamo delle crepe anche evidenti nella maggioranza di governo o anche tra le forze di opposizione non puntiamo a cavalcarle ma a farragionaretutti.la nostra collocazione europeista e allantista e quindi a sostegno di Kiev non deve essere mai messa in discussione da nessuno. È contro gli interessi italiani oltre che contro il diritto internazionale.

Quindi non sperate che da questa situazione alcuni esponenti di Forza Italia si allontanino da Berlusconi..

Ho grande rispetto per gli altri partiti, compresa Forza Italia. E più che a caccia di dirigenti andiamo a caccia di elettori. Su questo ci impegneremo molto, può starne certo.