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Rosato: "No al ricatto del voto una soluzione positiva si troverà"

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Intervista di Paola Bollis, "il Piccolo", 14 dicembre 2020. 

Rimpasto? «Non è questo il tema». Nuova maggioranza e nuovo premier? «Un allargamento della maggioranza sarebbe una bella notizia». All'inizio della settimana che porta verso la verifica annunciata da Giuseppe Conte, Ettore Rosato rilancia al premier il messaggio: «Nessun ripensamento» sul Recovery. E sull'ombra delle urne in caso di crisi evocate da più dem, «ogni volta che si pone un problema la risposta è sempre la stessa: allora si va al voto. Ma non si può governare col ricatto del voto».

E «non ci fosse stata Italia Viva nella compagine di governo - dice il deputato triestino, presidente di Italia Viva - al Pd sarebbe toccata la parte di dire ciò che diciamo noi. Una soluzione positiva ci sarà».

Allora Rosato, sul Recovery tenete il punto?
C'è una questione di merito molto grande che riguarda il come si spendono questi soldi, e se possono essere usati veramente per far ripartire il Paese. Non si tratta solo della cabina di regia, c'è grande opacità su scelte e riparto fatti: e va superata con un confronto serio con tutta la maggioranza.

Quale è il punto di caduta?
È fare gli interessi del Paese in modo leale e trasparente. Ci aspettiamo un lavoro condiviso sui progetti da finanziare, non possiamo buttare via i soldi. Occorre coinvolgere le opposizioni e la parte produttiva del Paese che vuol dare una mano: sì, anche le categorie sociali. Parliamo del Piano Marshall del secolo, una cifra che vale 10 Finanziarie e il cui utilizzo non si può decidere in pochi, in un salotto, senza coinvolgere realmente il Paese.

Dal Pd Zingaretti però riferendosi a Iv parla di «progetti distruttivi».
Il Pd ha usato parole dure come le nostre in Aula, ma poi - consapevole che la battaglia la facciamo noi - si acquieta su posizioni molto più comode.

Lei dice che nel Pd sul tema la pensano come voi ma poi vi mandano avanti?
I ministri del Pd non conoscono i contenuti del Recovery che avrebbero dovuto approvare lunedì a scatola chiusa. È gente che fa politica da anni e conosce le regole. Neanche a loro piace che qualcuno gli metta i piedi in testa.

Cuperlo parla di danno fatto al governo e al Paese con la crisi minacciata da Renzi dalle colonne del País a Consiglio Ue aperto. Chi minaccia crisi - dice Boccia - è scollegato dalla vita reale dell'Italia. Non temete la parte di protagonisti di giochetti politici in un periodo così duro?
C'è internet, in Spagna sapevano bene quanto accade qui. Al País Renzi ha detto ciò che ha detto in Aula in modo trasparente. A forzare la mano è stato Conte che due giorni prima del vertice Ue ha provato a fare un blitz schiaffeggiando la sua maggioranza. E come se ne esce? Io sono un ottimista. Serve rispetto e occorre che il premier si renda conto che un potere così grande assegnato a lui grazie alla pandemia richiede grande capacità inclusiva e senso dello Stato.

C'è chi ipotizza una Iv al lavoro su una quarta via: nuova maggioranza, nuovo premier.
Non credo a una nuova maggioranza, penso che sia questa la più naturale in questa legislatura anche se lavoro costantemente per provare ad allargarla a quel pezzo di moderati che non ha alcun senso sostengano gli amici di Orbán. L'allargamento si verifica con un voto in Aula. Sì, sarebbe logico per Forza Italia dare una mano in questa fase e staccarsi dalle politiche antieuropee e antiitaliane di Salvini e Meloni.

Niente rimpasto? E le voci che la darebbero vicino a una poltrona da ministro?
Io faccio il vicepresidente della Camera con grande impegno e soddisfazione. Il tema non è il rimpasto ma il come rilanciare il Paese con la più grande occasione che abbiamo e che non si ripeterà: se la sprecassimo sarebbe un suicidio per questo governo e un danno gravissimo per l'Italia.

C'è chi parla di giochi di sponda fra Renzi e Di Maio, o fra Renzi e Salvini, o ancora di governi di transizione.
Figuriamoci, Salvini ha verso Renzi il dente avvelenato. Di Maio? Fra due leader di questa maggioranza è naturale ci si parli, nel rispetto delle diversità. Governo di transizione? Non lavoriamo sulle subordinate. Noi speriamo che Conte esca dalla campana di vetro e rimetta in carreggiata la maggioranza. Se non avverrà, vedremo cosa succederà.

Su cosa scommetterebbe?
Sul fatto che se non ci fosse stata Iv in questa compagine governativa, al Pd sarebbe toccata l'ingrata parte di dover dire ciò che diciamo noi. Quindi penso che una soluzione positiva si troverà.