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Rosato: "Meloni vince grazie al Pd"

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Intervista di Paolo Baroni, "la Stampa", 26 settembre 2022.

«Soddisfatti? È un buon risultato considerando che un mese fa non esisteva un Terzo polo – c'era solo una lotta tra destra e sinistra – e che la nostra discesa in campo è stata l'unica vera novità di una campagna elettorale che purtroppo alla fine è durata 15 giorni», risponde il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato. Che difende dalle critiche la legge elettorale che porta il suo nome («facile scaricare le responsabilità sulla mia legge») spiegando però che ora andrebbe sostituita con quella che si usa per i sindaci per arrivare all'elezione diretta del premier.

Campagna elettorale corta ma soprattutto molto brutta, conviene?
«Non so se brutta o bella, ma assolutamente sbagliata perché c'era un governo che funzionava ed in un momento in crisi siamo andati a votare per interessi di parte».

Il tentativo di polarizzare lo scontro è stata una costante.
«Enrico Letta si è aggrappato a qualsiasi cosa pur di evitare un tracollo che era evidente: il segretario Pd è stata l'arma segreta della Meloni per vincere queste elezioni».

Cosa ha portato il Terzo Polo al risultato di oggi?
«Abbiamo messo in campo una proposta politica indirizzata alla testa degli elettori e non alla pancia, fortemente condizionata dalla scelta di non promettere cose assurde e infattibili. Senza blandire l'elettorato e dicendo le cose che servono al Paese per affrontare la crisi difficile che stiamo vivendo e abbiamo davanti. Altri hanno scelto di conquistare il consenso sulla paura o sulle promesse irrealizzabili».

Sicuro?
«Vedrete: sono certo che da oggi non si parlerà più di abolizione della Fornero, di dentiere gratis e di pensioni a mille euro».

Col centrodestra che ha vinto questa tornata elettorale voi del Terzo polo pensate di poter collaborare?
«Non chiamiamolo più centrodestra, però: i risultati ci spiegano che c'è una destra, punto. La nostra collaborazione ci sarà sempre: noi siamo là per tutelare gli interessi degli italiani, non certo a duellare per avere qualche click o qualche like in più sui social. Se nascerà, ma vediamo se saranno capaci di restare uniti, il governo di questa destra noi saremo all'opposizione. Ma stare all'opposizione non vuol dire non collaborare nell'interesse delPaese».

Per la seconda volta gli italiani hanno votato con la legge elettorale che porta il suo nome. Molto criticata...
«È la cosa più facile scaricare le responsabilità sulla legge elettorale: chi ha perso ha perso perché incapace di costruire coalizioni, chi ha vinto lo ha fatto con una percentuale simile a quella dei Conservatori inglesi che hanno la maggioranza assoluta nel Parlamento britannico».

Ma secondo lei alla prova dei fatti c'è qualcosa da aggiustare?
«Spero che venga completamente sostituita dalla legge che si usa per eleggere il sindaco dopo una profonda riforma delle istituzioni che preveda l'elezione diretta del presidente del Consiglio. Noi ci abbiamo provato con un referendum ma è andata male».