intervista di Giovanna Casadio, la Repubblica, 24 novembre 2019
«Sulla legge elettorale discutiamo senza mettere paletti, siamo aperti a un lavoro comune». Ettore Rosato, "padre" dell'attuale legge elettorale che da lui prende il nome di "Rosatellum", nega che Italia Viva punti a un modello proporzionale per ragioni di sopravvivenza. «Ma chi l'ha detto! Non temiamo nulla». E sul governo: «Se l'esigenza dei 5Stelle è quella di aggiornare il patto di governo con una nuova agenda, noi ci siamo».
Rosato, la "sua" legge è intoccabile?
«No. La legge elettorale è uno strumento, non una coperta di Linus. Lavoriamo con maggioranza e opposizione per farne una adeguata alla riduzione dei parlamentari come è stato stabilito negli accordi che hanno fatto nascere questo governo».
Ma una legge maggioritaria, che premia i partiti più grandi o le coalizioni, non mette a rischio la sopravvivenza di voi renziani?
«Noi non siamo preoccupati della sopravvivenza. Stiamo costruendo un grande partito e, quale che sia la legge elettorale, la useremo per raccogliere il consenso».
Un partito alla Macron?
«Se piace fare riferimento a Macron, a noi non dispiace. Un grande partito vuol dire tanti elettori. Oltre al fatto che credo in questa settimana arriveranno altre adesioni».
Quindi non puntate al proporzionale?
«Non vogliamo cominciare inutili discussioni sui modelli elettorali. Siamo per il confronto».
Non considera l'invito di Zingaretti a una legge elettorale maggioritaria uno "sgambetto" soprattutto a voi?
«Non ci occupiamo delle discussioni fini a se stesse. Gli italiani sono interessati a occupazione, sanità, scuola».
Grillo chiede un nuovo patto di governo. IV ci sta?
«Se un partner di governo sente l'esigenza di porre un problema e la richiesta di una nuova agenda, è ovvio che il dialogo non può essere negato. Noi ci siamo. Però ora occupiamoci di legge di bilancio senza nuove tasse e di investimenti».
Le regionali dell'Emilia Romagna, sono la mina su cui il governo può saltare?
«Sono cose molto diverse. Il governo andrà avanti fino a che avrà cose da fare, noi siamo ottimisti. Sull'Emilia Romagna c'è una battaglia che Bonaccini combatte in modo intelligente e credo possa vincere a prescindere. Mi auguro che trovi orecchie attente».