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Rosato: "Emiliano ormai è il passato: non lo sosterremo"

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Intervista di Antonello Cassano, "Bari - la Repubblica", 16 gennaio 2020.

«Sono mesi che diciamo che Michele Emiliano non è in grado di vincere le elezioni e che rischia di causare la vittoria del centrodestra. Noi invece vogliamo presentare in Puglia una proposta politica vincente. Nessun tatticismo». Il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato, conferma l'annuncio dato da Matteo Renzi di voler presentare una candidatura alternativa a quella del governatore alle prossime elezioni regionali. Annuncio raccolto anche da Azione e Più Europa.

Ma davvero andate contro Emiliano?
«Non andiamo contro Emiliano, lavoriamo a una candidatura adeguata a vincere in Puglia».

Ma così rischiate solo di far perdere Emiliano.
«In Puglia c'è bisogno di una proposta politica vincente, capace di raccogliere consensi larghi su una proposta che rilanci la Puglia che è una grande regione che merita risposte serie».

C'è già un nome? Si è parlato di Ivan Scalfarotto, ma nei mesi scorsi girava anche il nome di Dario Stefàno.
«Questi nomi noi non li abbiamo mai citati. Ci lavoreremo nelle prossime settimane. Già in queste ore si sta profilando uno scenario di collaborazione più ampio di quanto si poteva prevedere all'inizio».

È una questione personale con Renzi.
«Figuriamoci, per noi le questioni personali non esistono. Esistono le questioni politiche. Ilva, xylella, Tap non sono personali ma politiche. Chiedetelo agli agricoltori che hanno subito le stregonerie invece che un approccio scientifico sulla xylella».

C'è chi dice che questa sia una mossa tattica per convincere Emiliano a abbassare i toni. E chi invece immagina che vogliate puntare a costringere il Pd a trattare sulla legge elettorale.
«Nessun tatticismo. Sulla legge elettorale siamo d'accordo sulle conclusioni a cui siamo arrivati. Noi pensiamo all'interesse dei pugliesi, peraltro con la profonda convinzione che dobbiamo evitare che la Puglia finisca a essere governata dalla destra e la candidatura di Emiliano produrrà questo. Anche l'affluenza alle primarie è un segnale che dovrebbe essere preso in considerazione da chi le ha organizzate e per cinque anni ha governato la Regione. Fare un passo indietro a volte non è una resa».

Ma anche Italia Viva rischia di consegnare la Regione alla destra dividendo il fronte e mettendo i bastoni fra le ruote al candidato uscito vincitore dalle primarie.
«Noi vogliamo presentare una candidatura in grado di avere consensi ampi e siamo convinti che ci siano gli spazi per fare un lavoro serio».

I renziani da una parte del centrosinistra pugliese sono identificati come lontani dalle esigenze del territorio. Dalle trivelle all'Ilva passando perla richiesta di spostare la sede di approdo del gasdotto Tap. Si poteva fare di più con il dialogo con Emiliano?
«La domanda contiene delle inesattezze. Su Ilva la causa di un bel pezzo delle non soluzioni risiede in Emiliano. Noi lavoravamo per costruire e lui lavorava in altro senso. Così come su Tap e xylella. Il governo è sempre stato vicino alla Puglia, con risorse, soluzioni, presenze. Vale per il governo Renzi e per il governo Gentiloni. Dopodiché Emiliano ha costruito un pezzo del suo consenso pensando che il governo dovesse essere considerato un nemico».

I vostri avversari vi danno non oltre il 2 per cento in Puglia. La soglia di sbarramento dell'8 per cento sembra un miraggio per voi.
«Se è così non c'è nessun problema per Emiliano e per chi pensa di avere la vittoria in tasca con noi al 2 per cento».

Non le sembra pericoloso ostacolare un candidato governatore che dopo tutto ha affrontato e vinto le primarie?
«In cosa consiste il pericolo?».

Pericoloso perché si rischia di delegittimare anche lo strumento delle primarie.
«Mi sembra che siate un po' tifosi voi».

Emiliano sostiene il contrario. Riformuliamo la domanda: se il governatore perderà per pochi punti percentuali accuseranno Italia Viva di aver consegnato la Puglia alla destra di Salvini dopo 15 anni di governo di centrosinistra.
«E noi accuseremo il centrosinistra di aver voluto insistere sulla candidatura di uno che si sapeva che avrebbe perso».

Puntate a fare da catalizzatore del malcontento nel centrosinistra?
«Ce ne è tanto nel centrosinistra e tanto nel centrodestra. Sia Raffaele Fitto che Emiliano guardano solo al passato. Noi ci candidiamo a progettare il futuro della Puglia»