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Rosato: "Disponibili al dialogo, ma basta attaccare Renzi"

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Intervista di Lorenzo Calò, 10 dicembre 2019, il Mattino

«Onestamente, non siamo interessati a un litigio continuo. Perciò, andiamo avanti e cerchiamo di realizzare obiettivi concreti nell'interesse del Paese».

Onorevole Rosato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che a gennaio, dopo l'approvazione della manovra, ci sarà una verifica di governo. È d'accordo?
«Mi sembra un po' un rituale da prima Repubblica ma se serve a rilanciare l'azione dell'esecutivo va bene così».

Però i vostri alleati di Pd e M5s non le hanno mandate a dire: molti screzi nella maggioranza sarebbero sorti per responsabilità di Italia Viva.
«Che questo fosse un governo nato fra diversi lo si sapeva sin dall'inizio. Non ci nascondiamo queste diverse sensibilità, dopodiché se c'è una richiesta di confronto in maggioranza noi siamo disponibili. Ma guardiamo ai fatti concreti».

E cioè?
«Bene l'apertura di Conte che accoglie la nostra richiesta di lavorare sullo sblocco dei 120 miliardi di euro sulle opere pubbliche. Grazie al nostro intervento il governo ha accettato anche una revisione dell'Irpef per abbassare la pressione fiscale. Poi danno la colpa delle divisioni a Renzi».

Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, è uno dei renziani di ferro e coordinatore di Italia Viva. Anche la Lega accusa il governo di innalzare le tasse...
«Ma Salvini promette cose impossibili, poi quando va al governo lui si limita a fermare le navi davanti ai porti per spostare l'attenzione mediatica sul tema dell'immigrazione e non sulla vera emergenza del Paese, che continua a essere la mancanza di lavoro».

Su un punto sembrate tutti d'accordo: Zingaretti dice che se si tira troppo la corda, meglio rompere e andare a votare; lo stesso ribadiscono Di Maio e Renzi.
«Da parte nostra c'è assolutamente la voglia di investire in questa legislatura, l'importante però è fare le cose. Se questo governo comincia a perdere tempo, allora vuol dire che la spinta propulsiva non c'è e bisogna prenderne atto. Noi siamo ottimisti, lo abbiamo detto anche al premier Conte, lo abbiamo invitato a investire di più su questo piano ed evitare polemiche».

Qual è la parola d'ordine a partire da gennaio 2020?
«Lavorare, lavorare, lavorare».

È quello che ripetono anche gli operai dell'Ilva...
«E come governo ci si sta impegnando con grande sforzo per assicurare un futuro all'industria dell'acciaio».

E su Alitalia?
«Penso che si sia perso un po' troppo tempo. In ogni caso auspichiamo una soluzione definitiva nonostante l'oggettiva trascuratezza che è pesata sinora sull'esecuzione della trattativa».

Vede lo scenario delle elezioni più vicino o più lontano?
«La prospettiva è quella di dare un governo al Paese. E per farlo attendiamo dal presidente del Consiglio un'iniziativa choc per il rilancio della competitività e degli investimenti».

Poi c'è il nodo prescrizione e riforma della giustizia. Strapperete su questo?
«Siamo un partito garantista e su questi principi non arretriamo. Italia Viva pensa inoltre che la giustizia non sia un'arma da agitare per motivi politici».

A sinistra prende slancio il popolo delle sardine mentre IV nei sondaggi galleggia sotto il 4%. È preoccupato?
«Noi guardiamo ai voti veri, i sondaggi lasciano il tempo che trovano».

Ma intanto le sardine portano migliaia di persone in piazza. Non è un campanello d'allarme anche per il vostro bacino di consenso?
«Quando la gente scende in piazza per manifestare liberamente è sempre una bella scena. E noi di IV ci mettiamo accanto e ne condividiamo la battaglia politica».

Lo dicono anche nel Pd.
«E io guardo con dispiacere a questa continua competizione da parte del Partito democratico. Credo che questo perenne clima di campagna elettorale non faccia bene a nessuno».